(ANSA) - ROMA, 23 LUG - Tutti in bianco, rilassati, nel
giardino di casa, la festa di nozze queer della scrittrice
Michela Murgia, documentata da lei stessa su Instagram, sembra
varie cose: una serata di felicità, un manifesto politico sulla
famiglia che si sceglie, una sfilata di moda visto che tutta la
famiglia ha abiti bianchi disegnati dall'amica stilista di Dior
Maria Grazia Chiuri con la sposa con la scritta God save the
queer, ricamata con perline rosse sull'abito e dove al posto
della testa della regina c'è invece il suo volto. Nella nuova
casa romana che può contenere tutta la famiglia cui l'autrice
malata in fase terminale intende dedicare il suo tempo - i
quattro figli — e il resto della queer family — Lorenzo,
Claudia, Marco, Alessandro, Cinzia — c'erano le scrittrici
Chiara Valerio e Chiara Tagliaferri, il cantante lirico
Francesco Leone, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Paolo Repetti,
Teresa Ciabatti.
A metà luglio, con rito civile e per ragioni legali-economiche,
come da lei stesso sottolineato, ha sposato l'attore Lorenzo
Terenzi, per "garantirci diritti a vicenda". "Io e Lorenzo
abbiamo firmato un contratto con lo Stato per avere diritti che
non c'era altro modo per ottenere così rapidamente" ha scritto.
Un non-matrimonio in bianco? "Quando Maria Grazia Chiuri mi ha
detto "voglio disegnarti l'abito da sposa" ho provato imbarazzo:
non mi considero una sposa. Il fatto che tutt3 continuino a
romanticizzare la questione e farci le congratulazioni non
cambia la realtà.... Tre giorni dopo mi ha mandato i bozzetti di
una intera mini-collezione familiare che interpreta alla
perfezione lo spirito queer del nostro stare insieme.
Completamente bianca per tutti, de-sacralizza il colore nuziale,
che cambia significato: il bianco è inclusivo, sintesi additiva
di tutti i colori dello spettro. Nella collezione di cui ci ha
fatto dono, realizzata ad hoc, ci sono solo pezzi
intercambiabili, no gender, tra i quali ciascunə ha scelto la
combinazione che meglio esprimeva la sua identità".
Poi gli anelli: non due fedi, anche queste simboli di
appartenenza, ma chevalier in resina con rane, esseri che mutano
forma e ambiente più volte nella vita e che possono essere
considerati l'emblema del cambiamento stesso. (ANSA).
God save the Queer, festa di nozze in bianco per Michela Murgia
Nel giardino della nuova casa, tra ospiti Saviano e Lagioia