(ANSA) - ROMA, 19 SET - Oltre tre ore di show, una quarantina
di brani in scaletta, più di cento artisti sul palco (102 per la
precisione), 550 costumi di scene: uno spettacolo totale,
immersivo, visionario, potente. E decisamente vitale, perché
nell'idea di fondo di Claudio Baglioni - padrone di casa
instancabile - c'è l'idea di volersi sentire sempre e comunque
vivo.
Il risultato è aTUTTOCUORE, il nuovo live che chiude
idealmente la trilogia aperta da Al Centro e proseguita con
Tutti su!, uno spettacolo in cui si mescolano linguaggi. Il
tutto abilmente diretto da Giuliano Peparini. "Lo definirei un
Paese delle meraviglie - continua ancora Baglioni -, di sera in
sera scopro cose nuove. Chi sceglie di venire a vedere uno
spettacolo deve essere stupito. Tempo fa si parlava di musica di
evasione: ecco, non possiamo far scendere il numero di tragedie
che ci sono nel mondo, ma possiamo far salire quello delle cose
belle e sognanti". L'impatto dello spettacolo è tale che l'idea
che possa ambire a spazi ancora più grandi è lecita e Baglioni
conferma: "Sì, può essere considerata una prova generale per lo
stadio in vista dell'anno prossimo, senza cercare di perdere il
contatto con il pubblico".
Dopo il Foro Italico, dove sono in programma sei date,
aTUTTOCUORE si sposta all'Arena di Verona (il 5, 6, 7 8
ottobre), poi al Velodromo di Palermo (12, 13, 14 ottobre) e
all'Arena della Vittoria di Bari (20 e 21 ottobre). Tempo per
Sanremo? "No, a gennaio riprendo con le date indoor. Magari
l'anno prossimo - scherza -. E poi io ho già chiesto di tornare
a fare il direttore artistico, con 16 canzoni in gara. Tutte
mie, così posso vincere". (ANSA).
Claudio Baglioni, uno show totale per sentirmi ancora in cammino
Il 21/9 debutta a Roma Atuttocuore, "prove generali per stadi"