(ANSA) - ROMA, 16 OTT - "All'inizio, alle prove, mi sentivo
un po' inadeguato. Non sapevo come prenderlo questo personaggio.
Poi, improvvisamente, è successo qualcosa: ne ho trovato il
senso". Così Alessandro Haber è diventato Zeno Cosini, dal
romanzo capolavoro di Italo Svevo. Nel centenario della
pubblicazione, La coscienza di Zeno torna in teatro con lo
spettacolo diretto da Paolo Valerio, che dopo il debutto a
Trieste è al Quirino Gassmann di Roma dal 17 al 29 ottobre (in
tournée fino a dicembre con tappe anche a Bologna, Bolzano,
Firenze, Verona, Ancona, Savona, Ferrara). Una produzione Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia e Goldenart Production, che lo
ritrova nel pieno delle sue forze, dopo i lunghi postumi
dell'operazione alla schiena. "Sto molto meglio - sorride lui
con l'ANSA - È stata dura, però c'era la voglia di farcela, di
vivere. Nella scorsa stagione ero già tornato a teatro con La
signora del martedì. Avevamo studiato il personaggio in
carrozzina. Lo riprenderò a fine anno e dovrò rifarlo così, un
incubo". E nel frattempo c'è anche il set del nuovo film di
Giovanni Veronesi, Romeo è Giulietta, con Sergio Castellitto e
Pilar Fogliati. "Zeno? Con il suo mal di vivere, è un
personaggio di grande contemporaneità - racconta ancora sullo
spettacolo - È un inetto, quello che ha da dire lo dice, senza
ritegno. Anche con ironia. Va in psicanalisi per scoprire che
non è malato. Per lui la vita non è né bella né brutta. È una
somma di accadimenti imprevisti, senza certezze. Vedi quello che
sta succedendo tra Israele e Palestina nella striscia di Gaza -
sospira Haber, che a Tel Aviv ha trascorso l'infanzia - Quelle
immagini mi devastano. Credo che oggi lì la gente vorrebbe solo
vivere tranquilla, sia da una parte che dall'altra. Invece poi
ci sono forze come Hamas, l'Isis, che si fanno harakiri da soli.
Per quale motivo massacrare città, persone, vite?". (ANSA).
Haber, il mio Zeno, inetto di grande contemporaneità
Attore a teatro con Italo Svevo. 'Guerra in Israele mi devasta'