(ANSA) - ROMA, 26 OTT - Donne ai margini, vittime delle
violenza maschile fino all'estremo, umiliate, sfruttate,
devastate anche fisicamente; ma allo stesso tempo donne
coraggiose di generazioni diverse che non si arrendono al
deserto morale e sociale in cui sono state rinchiuse, capaci di
proteggere la vita e lo sguardo puro di un ragazzo rimasto
bambino. È il viaggio, tra strapiombo e salvezza, di
Misericordia, il nuovo film di Emma Dante, ispirato dall'omonimo
testo teatrale della grande autrice e regista, che debutta in
Special Screenings alla Festa del Cinema di Roma, per poi
arrivare in sala dal 16 novembre con Teodora.
"Quando scrivo lo storie, quello che succede fuori mi
influenza moltissimo - spiega all'ANSA Emma Dante che firma la
sceneggiatura con Elena Stancanelli e Giorgio Vasta -. Faccio
questo lavoro nel contemporaneo - sottolinea -. Per me è molto
importante parlare di quello che so, che sento, che vedo: è il
mio motore. Nella nostra contemporaneità c'è qualcosa di
orribile, ma non posso sottrarmi".
Nella storia (producono Rosamont con Rai Cinema) siamo in
Sicilia, nella Contrada Tuono, un piccolo borgo marinaro di
casupole e baracche sul mare, tra rifiuti e una montagna
pericolosa, solitudini, vite e famiglie precarie. La morte
violenta di una donna, causata dal suo protettore, Polifemo
(Fabrizio Ferracane) lascia un neonato orfano, Arturo (Simone
Zambelli). Lo ritroviamo 18enne, ma adulto solo fisicamente. Ha
la purezza dei bambini e conosce la paura. L'hanno cresciuto
altre due prostitute, Nuccia (Tiziana Cuticchio) e Betta (Simona
Malato) a cui si aggiunge anche la più giovane Anna (Milena
Catalano) . Toccherà a loro proteggerlo da tutto.
"Per me la parola 'misericordia' ha qualcosa dentro di
profondamente umano più che di religioso, perché è il sentimento
che voglio provare quando vedo un disgraziato. Non devo avere
pietà di lui, ma condividere quella disgrazia, sentire che mi
riguarda". Dove trova Emma Dante la speranza in questa realtà?
"Nel futuro semplice di 'Avrai'": la canzone di Baglioni che nel
film, dedicato al figlio Emma Dante utilizza per accompagnare
il percorso del protagonista. (ANSA).
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