(ANSA) - MILANO, 03 GEN - I morti sul lavoro nel 2023 sono
stati complessivamente almeno 1.485 (1.
I deceduti direttamente sul luogo di lavoro sono 900, mentre
sono 585 quelli che hanno perso la vita in viaggio (dovuto alla
professione, per esempio gli autotrasportatori) o andando o
tornando dal luogo di impiego. I settori lavorativi in cui più
alto è il rischio per i lavoratori rimangono quelli
dell'agricoltura, dei trasporti e dell'edilizia: 162 gli
schiacciati dal trattore 117 morti gli autotrasportatori,
altrettanti morti tra gli automobilisti e i passeggeri (non
inseriti tra i morti sul lavoro). Spesso gli incidenti sono
provocati da stanchezza e malori alla guida. Sono 95 gli operai,
impiegati, agricoltori, braccianti morti per malori sui luoghi
di lavoro: "in luglio e agosto per il caldo i deceduti per
infortuni sul lavoro sono stati moltissimi soprattutto nei
cantieri", è affermato dal sindacato. Sono 59 le persone che
hanno perso la vita in infortuni domestici e 34 i taglialegna
travolti e uccisi dall'albero che tagliavano.
Maglia nera è la Lombardia (185 morti), seguita da Veneto
(142), Campania (123), Sicilia (109), Emilia-Romagna (112),
Piemonte (101), Lazio (97), Puglia (95), Toscana (87), Calabria
(86), Marche (48), Abruzzo (48), Friuli (39), Sardegna (42),
Trentino Alto Adige (33), Liguria (32), Umbria (27), Basilicata
(14), Molise (10), Valle d'Aosta (5).
Walter Montagnoli, della segreteria nazionale Cub, ribadisce
la richiesta che a livello legislativo venga istituito il "reato
di omicidio sul lavoro" per i titolari e i responsabili delle
aziende che non ottemperano al rispetto delle regole e normative
sulla sicurezza. (ANSA).
Centro studi Cub, quasi 1.500 morti sul lavoro nel 2023
Prime Lombardia, Veneto e Campania: 'Intervengano istituzioni'