Lazio

Antiche danze spagnole, a Roma la viola da gamba di Jordi Savall

Il 13 febbraio alla Sapienza con il suo ensemble Hespèrion XX!

Antiche danze spagnole, a Roma la viola da gamba di Jordi Savall

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 FEB - Jordi Savall, tra i principali attori della rivalutazione della musica storica che da oltre 50 anni propone nelle sale musicali di tutto il mondo, torna ad esibirsi a Roma per l' Istituzione Universitaria dei Concerti. L' artista sarà il 13 febbraio alle 20. 30 nell' aula magna della Sapienza alla guida del suo ensemble Hespèrion XXI con uno dei suoi programmi più acclamati, Folías e Canarios, dedicato alle antiche danze della Spagna. ''Con questo concerto - spiega - faremo un viaggio nell'età dell'oro della musica europea proveniente da diversi paesi. Avvicineremo il pubblico alla forza espressiva e alla bellezza che queste composizioni hanno il potere di trasmettere. L'interpretazione sarà a cura dei solisti di Hespèrion XXI, ensemble che celebrerà in questa maniera così simbolica i suoi 50 anni di promozione della cultura musicale europea e del dialogo interculturale." Il programma presenta vari esempi di Follia (folía, in portoghese) una delle svariate forme di danza e di canto di accompagnamento alla danza di origine popolare che si svilupparono nella penisola iberica nel tardo Medioevo, in seguito assimilate dal repertorio polifonico di corte, tanto vocale che strumentale, ma anche la Morisca, una danza con un forte sapore arabo, addirittura menzionata da Miguel de Cervantes in una sua novella. E ancora la Guaracha, danza messicana, e il Fandango, probabilmente di origine caraibica che divenne popolarissimo in Spagna al principio del secolo XVIII, e il suo ballo fu descritto da Giacomo Casanova come "espressione dell'amore dal principio alla fine". E poi il Canarios, o Canario, apparentemente nato nelle Isole Canarie. Spesso descritte all'inizio come "barbare" e "immorali", queste danze furono in molti casi gradualmente trasformate in sofisticati soggetti di corte secondo il gusto barocco, perdendo in questo processo molte delle loro caratteristiche popolari originarie, restando comunque nel cuore del repertorio strumentale europeo.
    (ANSA).
   

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