Lazio

L'arte sfocata dei Miaz Brothers, tra realtà e immaginazione

Alla Galleria d'Arte Moderna il confronto con i grandi maestri

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 FEB - 'Reality: Optional. Miaz Brothers con i maestri del XX secolo' è il titolo della mostra che la Galleria d'Arte Moderna di Roma ospita dal 24 febbraio al 26 maggio. L'esposizione, la prima del percorso di celebrazioni per il centenario dell'istituzione, nasce dal confronto tra i Miaz Brothers, i fratelli Roberto e Renato, da anni impegnati sul tema della percezione e sulla relazione tra realtà e immaginazione, e alcuni capolavori presenti nella collezione della Galleria d'Arte Moderna, da Balla a Guttuso, da Morandi a Sironi. La mostra concettuale, curata da Claudio Crescentini e Wunderkammern, riunisce 60 opere, frutto della sperimentazione ritrattistica dei due artisti, in cui lo spettatore diventa elemento attivo all'interno di un gioco di rimandi, incentrati sui meccanismi di percezione o meno della realtà. Accanto a una selezione di capolavori della collezione permanente, scelti in accordo con il curatore del museo, i due artisti espongono alcune loro personalissime versioni dei dipinti individuati, insieme ad altre opere inedite in cui i soggetti originari sono riprodotti completamente fuori fuoco. In un mondo in cui la tecnologia insegue l'alta definizione delle immagini e stimola visioni preconfezionate, i Miaz Brothers danno vita a soggetti enigmatici, mai del tutto definibili, con lo scopo di creare un rapporto di continuità estetica e comunicativa tra il loro segno contemporaneo e lo stile delle opere originarie. E' lo spettatore a dover tentare di dare una definizione completa delle immagini attraverso la propria memoria e immaginazione, il cui elemento essenziale è il tema, oggi molto dibattuto, della 'post-verità'; si tratta di notizie che, seppur false, vengono credute vere da un numero significativo di persone chiamate a valutarle sulla base delle proprie emozioni e pregiudizi, senza dare credito a fatti e dati oggettivi. (ANSA).
   

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