(ANSA) - ROMA, 30 MAR - "Ti hanno tolto la Roma, non la tua
Curva". Bastano queste poche parole, scritte su uno striscione
della Sud, per capire: Agostino.
Ecco cosa c'è in questo libro. Lui, con il suo carisma, la sua
intelligenza, la sua fragilità. Quaranta anni fa, 30 maggio
1984, la Roma perse la finale di Coppa dei Campioni giocata
all'Olimpico contro il Liverpool. Trenta anni fa, sempre 30
maggio 1994, a 10 anni di distanza, Agostino decise di dire
basta all'indifferenza, al cinismo commerciale, all'abbandono
affettivo del suo mondo. In questo viaggio si torna alla sua
adolescenza, agli amici di Tor Marancia, alle sfide con i
coetanei della Garbatella, al suo primo campo di gioco: OMI.
Marisa, la moglie, ce lo racconta. Luca lo ha ricordato in una
lettera, prefazione del libro "Ultima partita".
Ancora oggi, girando per le strade di Tor Marancia, trovi amici
e negozianti: il panettiere dove comprava il pane. L'amico del
cuore che rivive le sfide su campetti polverosi. Uno dei tanti
alla Garbatella, la "Chiesoletta", all'oratorio San Filippo
Neri, dove Padre Guido lo sgridava perché tirava troppo forte.
Lo Junior Club vinto nel 1972, la "Coppa Ago" e un'opera
teatrale che fa il giro d'Italia per raccontare l'uomo. Che
viene prima del Campione. "Ohhh, Agostino…". (ANSA).
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