Lazio

Martha Argerich a Santa Cecilia chiude stagione con Beethoven

La leggenda del pianoforte il 13, 14 e 15 giugno con Lahav Shani

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 10 GIU - Chiusura pirotecnica della stagione sinfonica di Santa Cecilia con Martha Argerich. La pianista leggendaria, che torna a esibirsi con la fondazione musicale romana dopo quattro anni, sarà protagonista all'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone il 13 giugno alle 19.30 (repliche il 14 alle 20.30 e il 15 alle 18) del secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven. Sul podio, al debutto ceciliano, salirà il giovane direttore israeliano Lahav Shani, pupillo di Zubin Metha e di Daniel Barenboim, dal 2020 direttore musicale della Israel Philharmonic e recentemente nominato Direttore principale dei Münchner Philharmoniker. L' ultimo appuntamento sinfonico del cartellone 2023-2024 si concluderà con la Nona Sinfonia "Corale" di Beethoven con un cast di voci composto da Chen Reiss (soprano), Okka von der Damerau 8mezzosoprano), Siyabonga Maqungo (tenore) e da Giorgi Manoshvili (basso). Il coro è istruito da Andrea Secchi. La Nona Sinfonia ha da poco compiuto duecento anni dalla prima esecuzione avvenuta al Kärntnertortheater di Vienna, dove oggi sorge l'Hotel Sacher, il 7 maggio 1824. Con la celebre composizione Beethoven realizzò il sogno di mettere in musica l'Ode alla gioia di Friedrich Schiller, pubblicata nel 1786, che esalta i valori di libertà e fratellanza. Il musicista, ormai completamente sordo, non si rese subito conto dell'entusiasmo in sala dopo la première, finché non fu fatto voltare verso il pubblico dal mezzosoprano Caroline Unger e vide gli spettatori commossi sventolare i fazzoletti bianchi. Il Secondo Concerto fu composto tra il 1794 e il 1795. Beethoven lo eseguì per una occasione molto importante, il suo debutto come pianista e compositore di fronte al pubblico di Vienna nel marzo 1795.
    Martha Argerich (Buenos Aires, 1941) ha cominciato a nove anni a studiare pianoforte con Vincenzo Scaramuzza. Ha cominciato a esibirsi in pubblico da giovanissima, trasferendosi nel 1955 in Europa e continuando i suoi studi con Friedrich Gulda, Nikita Magaloff e Stefan Askenase. È considerata la più grande pianista vivente e interprete di riferimento per il repertorio pianistico del XIX e XX secolo. A Santa Cecilia ha debuttato nel 1978 e nel 1997 è stata nominata accademica.
    (ANSA).
   

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