(ANSA) - ROMA, 14 GIU - Dal 1994 a oggi: Roma Pride spegne
trenta candeline. Dai diritti Lgbtqia+ alla libertà, una
manifestazione che è "la somma di diverse lotte".
All'evento, "mi aspetto un numero record di partecipanti",
dice durante la conferenza stampa alla vigilia della parata, il
portavoce di Roma Pride, Mario Colamarino. "Siamo andati avanti
per la nostra strada consapevoli di aver bisogno di tutto
l'aiuto e il sostegno possibile in questa lotta per i diritti e
che non siamo soli", aggiunge. Colamarino, a qualche giorno dal
risultato delle Europee, esprime anche la sua preoccupazione per
"le destre che avanzano" e sottolinea come il Pride, ed eventi
come questo, siano "un esercizio di resistenza, un modo di fare
opposizione a questo governo". Per il portavoce si respira,
quindi, "un'aria pesante già da qualche anno anche in Italia sui
diritti Lgbt, sulla libertà di informazione, sul diritto alla
protesta". Uno dei carri, infatti, proprio quello del Circolo
Mario Mieli, l'associazione Lgbtqia+ che organizza il Pride sin
dalle origini, avrà il claim "Mai zitt3. Non ci silenzierete
mai" e per la prima volta non sarà dedicato a una rivendicazione
strettamente della comunità, ma ad artisti, giornalisti e
conduttori tv che si sono schierati "permettendo che le istanze
del movimento Lgbtqia+ non venissero silenziate". Sul carro
spiccheranno, quindi, le sagome di Luciana Littizzetto, Fabio
Fazio, Serena Bortone, Antonio Scurati, Lilli Gruber, Roberto
Saviano, Sigfrido Ranucci e Corrado Formigli. È la risposta alla
campagna di Atreju, la kermesse dei giovani di Fratelli
d'Italia, "che ha messo alla berlina giornalisti e conduttori tv
non graditi al governo. Noi abbiamo ribaltato questa campagna",
spiega Colamarino.
Assente a questa trentesima edizione sarà la comunità
Lgbtqia+ ebraica. "Mi dispiace molto abbiano paura di
partecipare a un Pride. È una sconfitta per tutti quando
succedono cose di questo tipo", commenta il portavoce
dell'evento. (ANSA).
Roma Pride ha 30 anni, 'noi l'opposizione,diritti per tutti'
40 carri e Annalisa madrina, assente la rappresentanza ebraica