Lazio

Roma Pride ha 30 anni, 'noi l'opposizione,diritti per tutti'

40 carri e Annalisa madrina, assente la rappresentanza ebraica

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 GIU - Dal 1994 a oggi: Roma Pride spegne trenta candeline. Dai diritti Lgbtqia+ alla libertà, una manifestazione che è "la somma di diverse lotte". Alle 15 di domani partirà la tradizionale parata che percorrerà le vie della Capitale, da piazza della Repubblica a via delle Terme di Caracalla, con un tragitto diverso rispetto a quello degli anni passati e un po' più lungo. "Mettetevi le scarpe comode" è, infatti, il consiglio degli organizzatori. Saranno 40 i carri che sfileranno: dalle associazioni alle ambasciate. Madrina dell'evento è Annalisa con la sua "Sinceramente", inno della manifestazione. "Emozionatissima" nel cantarlo domani, la regina del pop italiano racconta di avvertire l'esigenza, da cantautrice, di parlare del tema della libertà. La giornata di festa si concluderà poi con il party Rock me Pride, all'ippodromo di Capannelle. Parteciperanno, tra gli altri, Annalisa, Big Mama e la vincitrice dell'ultima edizione di Amici, Sarah.
    All'evento, "mi aspetto un numero record di partecipanti", dice durante la conferenza stampa alla vigilia della parata, il portavoce di Roma Pride, Mario Colamarino. "Siamo andati avanti per la nostra strada consapevoli di aver bisogno di tutto l'aiuto e il sostegno possibile in questa lotta per i diritti e che non siamo soli", aggiunge. Colamarino, a qualche giorno dal risultato delle Europee, esprime anche la sua preoccupazione per "le destre che avanzano" e sottolinea come il Pride, ed eventi come questo, siano "un esercizio di resistenza, un modo di fare opposizione a questo governo". Per il portavoce si respira, quindi, "un'aria pesante già da qualche anno anche in Italia sui diritti Lgbt, sulla libertà di informazione, sul diritto alla protesta". Uno dei carri, infatti, proprio quello del Circolo Mario Mieli, l'associazione Lgbtqia+ che organizza il Pride sin dalle origini, avrà il claim "Mai zitt3. Non ci silenzierete mai" e per la prima volta non sarà dedicato a una rivendicazione strettamente della comunità, ma ad artisti, giornalisti e conduttori tv che si sono schierati "permettendo che le istanze del movimento Lgbtqia+ non venissero silenziate". Sul carro spiccheranno, quindi, le sagome di Luciana Littizzetto, Fabio Fazio, Serena Bortone, Antonio Scurati, Lilli Gruber, Roberto Saviano, Sigfrido Ranucci e Corrado Formigli. È la risposta alla campagna di Atreju, la kermesse dei giovani di Fratelli d'Italia, "che ha messo alla berlina giornalisti e conduttori tv non graditi al governo. Noi abbiamo ribaltato questa campagna", spiega Colamarino.
    Assente a questa trentesima edizione sarà la comunità Lgbtqia+ ebraica. "Mi dispiace molto abbiano paura di partecipare a un Pride. È una sconfitta per tutti quando succedono cose di questo tipo", commenta il portavoce dell'evento. (ANSA).
   

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