Lazio

Fidene: teste, 'quel giorno vidi killer al poligono, mi sorrise'

Direttore tiro, Campiti rispettava regole, socio modello

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 GIU - "Quella mattina ero in servizio.
    Ricordo di avere incrociato Campiti al poligono. L'ho salutato e mi ha sorriso, sembrava tranquillo e sereno ma poi si è rivelato tutt'altro". E' quanto ha riferito in aula Francesco Tabocchini, istruttore e direttore di tiro al poligono di Roma, sentito come testimone nel processo per la strage di Fidene, avvenuta l'11 dicembre del 2022, in cui Claudio Campiti è accusato della morte di quattro donne.
    Rispondendo alle domande del pm Giovanni Musarò, il testimone ha affermato di avere incontrato spesso il killer nella struttura di Tor di Quinto. "Era una persona taciturna, molto riservata ma non ha dato mai problemi. Posso dire che era un tiratore modello nel rispettare gli ordini e le regole". Secondo l'accusa quella tragica mattina di due anni fa Campiti, senza alcun controllo, riuscì a 'prelevare' dal Tiro a segno l'arma e 170 proiettili poi utilizzati per la strage.
    Nel procedimento sono imputati anche l'allora presidente della Sezione Tiro a Segno Nazionale di Roma e un dipendente addetto al locale dell'armeria del poligono di tiro di Tor di Quinto accusati di reati omissivi nel controllo delle armi (ANSA).
   

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