Lazio

Santa Cecilia, Orchestra dei conservatori e il Requiem di Mozart

18 luglio alla Cavea Giuseppe Mengoli dirige anche sinfonia 35

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 LUG - L'Orchestra Nazionale Sinfonica dei Conservatori Italiani e il Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia sono i protagonisti del penultimo concerto della rassegna Estate a Santa Cecilia 2024, il 18 luglio alle 21, nella Cavea del Parco della Musica Ennio Morricone, con un programma tutto dedicato a Mozart. La serata si apre con la Sinfonia n. 35 "Haffner" K 385 alla quale seguirà il celebre Requiem in re minore K 626. Sul podio, e al debutto ceciliano, salirà il giovane Giuseppe Mengoli, classe 1993, vincitore lo scorso anno del concorso di direzione d'orchestra Gustav Mahler di Bamberg che ha visto trionfare direttori in seguito impostisi sui maggiori palcoscenici come Gustavo Dudamel, vincitore nel 2004, e Lahav Shani, premiato nel 2013.
    Mengoli, in passato assistente di Lorenzo Viotti alla Netherlands Philharmonic Orchestra e alla Dutch National Opera di Amsterdam, ha cominciato la sua carriera nel 2018 dirigendo la Gustav Mahler Jugendorchester e nel corso di questa stagione ha diretto i Bamberger Symphoniker, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l'Orchestra dell'Arena di Verona e la SWR Sinfonieorchester. L'Orchestra dei Conservatori, già ospite dei concerti estivi di Santa Cecilia nel 2022 e nel 2023, è stata fondata per promuovere il sistema dei Conservatori di Musica e creare, per i migliori studenti iscritti alle Istituzioni di Alta Formazione Musicale, occasioni formative. I cantanti sono Valentina Mastrangelo (soprano), Francesca Ascioti (contralto), Luigi Morassi (tenore) e Roberto Lorenzi (basso). Il Requiem di Mozart è l'ultima e tra le opere più note e amate del musicista salisburghese. Mozart la lasciò incompiuta, dando vita a illazioni sulla sua committenza, poiché il Requiem fu commissionato al compositore nel luglio del 1791 dal conte Walsegg, che amava circondarsi della fama di compositore e voleva spacciare per proprio il brano ed eseguirlo nella ricorrenza della scomparsa della consorte. Dei dieci numeri musicali di cui si compone il Requiem, solo i primi due sono completamente autografi; i numeri restanti recano la linea del basso e delle voci oltre ad alcune indicazioni di strumentazione, mentre gli ultimi tre furono interamente composti da un suo allievo, probabilmente con l'ausilio di alcuni appunti del maestro. (ANSA).
   

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