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Pugilato: Vianello vince negli Usa, Makhmudov battuto per kot

D'Ambrosi, 'settore pro cresce,successo che non è fatto isolato'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 AGO - In Canada, al Centre Videotron di Quebec City, l'italiano Guido Vianello "The Gladiator" si e' imposto per Ko tecnico all'ottavo round sul 'gigante' canadese, di origine russa, Arslanbek Makhmudov. Il peso massimo romano, azzurro olimpico ai Giochi di Rio 2016 e ora atleta pro del Team Top Rank di Bob Arum, allenato e guidato all'angolo dal maestro Simone D'Alessandri, con intelligenza, velocità e padronanza del ring, sferrando montanti e ganci precisi e micidiali, ha dominato per sette round e alzato il braccio in segno di vittoria dopo 32 secondi dell'ottava ripresa, a seguito dello stop all'incontro imposto dal medico che, visto l'occhio sinistro completamente chiuso di Makhmudov, ha decretato la fine dell'incontro.
    Per Vianello è stata la 13/a vittoria da professionista e una rivincita, perché nove anni fa Vianello aveva già incontrato Makhmudov a Milano in occasione delle 'World Series of Boxing' perdendo alla quarta ripresa per Ko tecnico che proietta il Gladiatore, grazie al suo impegno e alla sua inesauribile determinazione, verso importanti obiettivi internazionali. Una vittoria e un percorso nel mondo professionistico che solleva e inorgoglisce il pugilato Italiano, a cominciare dal presidente della Fpi Flavio D'Ambrosi. "Guido Vianello - commenta il numero uno della Fpi - ha dimostrato che il pugilato italiano può competere ad alti livelli perché ha un tessuto di società che svolgono per tutto l'anno un'intensa attività pugilistica, supportata e ben gestita da questa Federazione, e dei maestri che hanno la capacità di insegnare la nobile arte. Mi preme evidenziare che il risultato di Vianello non è episodico e non è isolato. Sono stati ben 26 i titoli europei, assoluti e silver, che i pugili italiani hanno conquistato dal 2021 ad oggi. Nello stesso periodo, per 6 volte i pugili italiani sono stati ai vertici mondiali (3 Ibo e 3 silver Wbc)". "Sempre in questo quadriennio - continua il presidente della Fpi -, è emerso con forza e si sta consolidando il movimento pugilistico Pro femminile. Ben 18 pugili italiani, uomini e donne, sono nei primi 40 posti delle classifiche generali delle maggiori sigle internazionali Pro. Di pari passo assistiamo ad un aumento progressivo dei pugili tesserati, degli eventi e dei titoli italiani. Non siamo certo ai fasti degli anni 60, 70 ed 80 ma siamo sicuramente fuori dal tunnel iniziato nella prima decade del nuovo secolo - soprattutto per colpa di questa Federazione e di chi allora la governava - che ha avuto il suo culmine negativo nel 2017 quando il pugilato professionistico italiano ha rischiato l'estinzione". (ANSA).
   

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