Lazio

Riparte il Roma Storia Festival con lezioni in piazza e non solo

Dal 19 al 22 settembre, il tema è 'il carattere dei romani'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 SET - Il Roma Storia Festival ha una fortuna. È quella di "parlare di storia dentro la storia": così la pensa Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, che si occupa della promozione e organizzazione dell'evento. La manifestazione, che si svolgerà tra il 19 e il 22 settembre nelle cornici di piazza di Pietra, della Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano e, poi, quella del Consiglio della Camera di Commercio, ospiterà alcuni dei più importanti storici d'Italia. Il fil rouge tra i loro interventi sarà il "carattere dei romani", tema che lascia spazio anche alle "grandi contraddizioni di questa città", come ricorda Giuseppe Laterza, la cui casa editrice è ideatrice del progetto.
    Un viaggio che partirà il 19 a piazza della Pietra, dove Francesca Cenerini terrà una lezione su 'Messalina, meretrix augusta'. Poi, la Roma repubblicana raccontata da Maurizio Viroli e, in serata, il momento di Alessandro Barbero, che parlerà de 'L'Anonimo Romano di Cola di Rienzo'.
    Tra i tanti protagonisti degli incontri - tutti gratuiti e aperti al pubblico fino a esaurimento posti - anche Costantino D'Orazio e il suo 'Caravaggio, genio ribelle', Michela Ponzani con 'Le ragazze di Porta San Paolo', Luciano Canfora su 'Cornelia e Sempronia'. Parteciperà anche Benedetta Tobagi, il cui intervento si intitola 'Nero di Roma'. Paolo Di Paolo offrirà un punto di vista letterario con una lezione su Moravia, Pasolini e Gadda, mentre Andrea Giardina si dedicherà ai trasteverini 'eredi degli antichi romani'.
    Tra le lezioni più attese, quella di Alberto Crespi sul rapporto tra Gigi Proietti e la sua città. E, chiaramente, la proposta di Massimo Montanari, che parlerà di 'Cacio e pepe.
    Anatomia di una ricetta'. "Anche la pasta attirerà - scherza il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri - e sarà un punto di osservazione che porterà assai più lontano di quanto si possa immaginare".
    A chiudere il festival un altro intervento 'pop'. È la lezione di Seneca (spiegata da Vito Mancuso) su 'Perché la stupidità ci domina così tenacemente'.
    Tra gli appuntamenti, il 20 un dibattito tra due gruppi di studenti dei licei 'Plinio Seniore' e 'Luciano Manara' di Roma, che difenderanno due tesi contrapposte sul 'civis Romanus come esempio di virtù'. (ANSA).
   

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