Lazio

Sindaci della Tuscia si riuniscono contro una nuova discarica

Presidente della provincia di Viterbo, 'non siamo una discarica'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 SET - I sindaci della Tuscia si riuniscono per dire "no" all'ipotesi ventilata di una nuova discarica nella zona. La notizia è arrivata oggi con una nota stampa diffusa dal presidente della provincia di Viterbo, Alessandro Romoli.
    "Ancora una volta - afferma - ci troviamo nelle condizioni di dover fare battaglia per cercare di bloccare l'ennesima discarica che un soggetto privato intende realizzare nella Tuscia, in questo caso presso la località Piano del Casalone nel Comune di Viterbo. Abbiamo infatti appreso che presso la Regione Lazio è stata depositata, da parte di un soggetto privato, un'istanza di attivazione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA): si tratta di un passaggio fondamentale che, se superato, aprirebbe le porte alla realizzazione dell'impianto. Come Provincia di Viterbo abbiamo già presentato le nostre osservazioni, indicando come l'area in oggetto abbia una forte vocazione agricola e sottolineando, qualora ce ne fosse bisogno, che la Tuscia ospita già diversi siti per lo smaltimento dei rifiuti. L'esperienza ci induce però a non fermarci qui. Ecco perché ho provveduto a convocare per il giorno venerdì 20 settembre i Sindaci dei Comuni di Viterbo (Chiara Frontini), Vetralla (Sandrino Aquilani) e Monteromano (Maurizio Testa), che sarebbero i più interessati nell'eventualità in cui il sito venisse realizzato, presso la sede della Provincia di Viterbo. Obiettivo dell'incontro è quello di stabilire una linea politica e amministrativa comune per cercare di bloccare questo progetto. Alla riunione parteciperanno anche il Consigliere Provinciale con delega all'Ambiente, Ermanno Nicolai, e la Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Viterbo, Francesca Manili. L'ho detto più volte e lo ripeto: è ora che si smetta di considerare la Tuscia come la discarica di Roma e d'Italia. Ospitiamo già diversi impianti che accolgono rifiuti dalle altre province del Lazio, incapaci di provvedere autonomamente allo smaltimento - conclude -. Non possiamo pagare per le incompetenze altrui e non siamo più disposti ad ospitare discariche che servono ad altri.
    La Tuscia non è la pattumiera di nessuno". (ANSA).
   

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