(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Solo cinque anni, dalla morte di
Salvador Allende (1973) a quella di Aldo Moro (1978), per
raccontare filologicamente, e senza troppi retroscena, quel
segretario del partito comunista più grande d'Europa (1,7
milioni di votanti), quel politico amato e rispettato da tutti,
anche dagli stessi avversari, quando in Italia erano ancora
vitali le ideologie. È 'Berlinguer.
"Ho cercato di non caratterizzarlo troppo, di restituire solo
qualche dettaglio di Berlinguer: quello su cui ho lavorato è la
sua particolare prossemica, l'inadeguatezza, la fatica che
mostrava il suo corpo, il peso della responsabilità verso gli
altri e l'assoluta mancanza di attenzione verso l'esteriorità",
dice in conferenza stampa Germano.
Per l'attore, nessun parallelo con i politici di oggi: "Lui
si metteva al servizio degli altri, oggi siamo tutti una serie
di monadi individualiste. Smettiamo di pensare che sia la gara a
dare la felicità, ma che invece conti più la condivisione".
Nel cast del film: Elena Radonicich (Letizia Laurenti), Paolo
Pierobon (Giulio Andreotti), Roberto Citran (Aldo Moro), Andrea
Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi (Ugo Pecchioli),
Francesco Acquaroli (Pietro Ingrao) e Fabrizia Sacchi (Nilde
Iotti). (ANSA).
Germano, 'il mio Berlinguer e la responsabilità verso gli altri'
Alla Festa Roma apertura con il film di Segre sul segretario Pci