Lazio

Maxirissa e disordini a Regina Coeli,ferito comandante

Detenuti armati con sbarre di ferro divelte.Sos sovraffollamento

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 NOV - Ancora disordini nel carcere romano di Regina Coeli. Dopo la rivolta e l'incendio di fine settembre, stamani c'è stata una maxi rissa tra detenuti. A fronteggiarsi sono state due bande, armate di piedi di tavolo e sbarre di ferro divelte. La rissa è poi sfociata in uno scontro contro gli agenti di custodia per impedirne l'intervento. Contro di loro i detenuti hanno lanciato oggetti e liquidi. Sette sono rimasti feriti, tra cui il comandante e il vice comandante del reparto.
    All'arrivo dei rinforzi da altri istituti della regione, la situazione era già ritornata alla normalità. "Le tensioni avrebbero interessato la prima, la seconda e la terza sezione" in cui si trovano "circa 500 reclusi dei 1.120 totali" ha spiegato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
    Per il presidente dell'Uspp, Giuseppe Moretti, e il vice Segretario Uspp Regione Lazio, Marco Grassia, "l'intervento tempestivo e deciso del personale ha impedito che questa mattina una rissa tra detenuti armati di armi bianche improvvisate degenerasse in un massacro".
    "A Regina Coeli ci sono 1.120 detenuti, gli stessi che c'erano prima della chiusura per ristrutturazione della VIII sezione: siamo al doppio dei detenuti sulla capienza disponibile - sottolinea -, con la metà del personale di polizia sull'organico. Così non si può andare avanti - osserva il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa - Serve urgentemente un provvedimento deflattivo della popolazione detenuta, che faccia uscire dal carcere i condannati che debbono scontare 1-2 anni di pena. Nel frattempo che Governo e Parlamento si decidano ad assumersi le proprie responsabilità, sarà bene sospendere gli ingressi negli istituti più congestionati, come Regina Coeli".
    "Io sono andata lì per verificare la situazione - ha detto Valentina Calderone, Garante per i diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale. La tensione è altissima. Non possiamo ricondurre tutto al sovraffollamento ma oggi, con quanto avvenuto a Regina Coeli, dobbiamo continuare a denunciare la condizione drammatica delle carceri. Non so se stanno aspettando che avvenga la tragedia. Ma in queste condizioni non si può andare avanti". (ANSA).
   

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