Lazio

Ritratti inediti di Carlo Maratti a Palazzo Barberini

Papi, principi e una galleria di volti del Barocco romano

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 DIC - "E' una mostra focus sul tema del ritratto di un pittore rilevante per le nostre Gallerie, un artista prolifico di cui nel 2025 celebriamo i 400 anni dalla nascita e l'uscita di un catalogo di tutte le sue opere". E' il commento di Thomas Clement Salomon, direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica alla presentazione della mostra 'Carlo Maratti e il Ritratto. Papi e Principi del Barocco romano', allestita nelle sale di Palazzo Barberini dal 6 dicembre al 16 febbraio 2025.
    "E' stato un grande pittore - spiega la curatrice Simonetta Prosperi Valenti Rodinò - più famoso per le pale religiose presenti in numerose chiese romane; eppure con questa mostra vogliamo focalizzarci su un suo aspetto inedito, quello del ritratto". L'esposizione dei dipinti, alcuni dei quali restaurati per l'occasione, omaggiano Carlo Maratti, ritrattista maestro del Seicento e raffinato narratore dei protagonisti della corte romana. Le opere in mostra ci regalano efficacia realistica, minuziosità d'esecuzione, qualità pittorica, equilibrio ed espressività: Maratti nei ritratti sapeva coniugare la definizione della fisionomia con un'indagine del carattere attraverso il colore, ma anche consegnare i personaggi ai posteri, rappresentandoli tra oggetti resi con grande maestria e scelti appositamente per svelarne il rango, la professione, il gusto, le aspirazioni e i più reconditi interessi.
    "Celebriamo Carlo Maratti mettendo a fuoco i suoi ritratti fatti a principi, cardinali, nobili, parenti e amici - commenta il curatore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica Yuri Primarosa - e li mettiamo a confronto con busti e dipinti di altri artisti barocchi, da Bernini a Gaulli". La mostra, infatti, si apre con il ritratto di Papa Clemente IX, proveniente dalla Pinacoteca Vaticana, che viene accostato al ritratto dello stesso pontefice nel busto di Bernini e nel dipinto di Giovan Battista Gaulli, per suggellare l'incontro di due categorie apparentemente inconciliabili dell'arte seicentesca: il classicismo di Maratti e il barocco di Gaulli.
    (ANSA).
   

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