Lazio

Stabile pericolante fa evacuare 30 famiglie palazzo vicino

"Domani nuova riunione, speriamo valutino come rientrare'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 DIC - Sono state fatte uscire velocemente dai loro appartamenti perché l' accesso al loro palazzo potrebbe essere coinvolto dal rischio di crollo di una vicina palazzina: sono 30 famiglie romane del condominio di via Ennio Bonifazi 6 che ora guardano con apprensione alla prossima riunione della Commissione Stabili Pericolanti sperando che possa decidere un intervento provvisorio, magari una tettoia, che possa consentire loro di rientrare a casa.
    L'operazione di evacuazione si è tenuta venerdì a tarda sera e ha comportato anche il blocco di tre strade: Largo Gregorio XII, parte di via Gregorio XIII e di via Ennio Bonifazio) Bonifazio. Le vie sono state chiuse anche ai pedoni, comportando anche alcune deviazioni di bus e viabilità, oltre all'inevitabile congestione del traffico dell'area. "Con un fonogramma arrivato dopo le 19 di venerdì sono state fatte evacuare circa 100 persone in 30 appartamenti, tra di loro invalidi, malati oncologici, bambini e anziani. Ed è iniziato il nostro dramma", afferma l''amministratore del condominio, Maurizio Galli che è anche uno degli abitanti interessati allo sgombero dal proprio appartamento. L'incubo per le trenta famiglie si è concretizzato in poche ore ed è dovuto ad una palazzina di largo Gregorio XIII che già da anni aveva in corso lavori per ristrutturazione dopo aver evidenziato alcuni smottamenti. "Ci troviamo ora a subire i danni di anni di lassismo da parte di chi doveva sanare la situazione che era evidente anche alle amministrazioni già da tempo - afferma Galli - Stamattina alcuni condomini hanno partecipato ad una riunione in circoscrizione e abbiamo capito che domani si riunisce nuovamente la commissione comunale degli stabili pericolanti.
    Speriamo rivedano la loro posizione, visto che la decisione è stata presa senza verifiche se non quelle visive. Inoltre lo smottamento sarebbe dall'altro lato del palazzo rispetto al nostro condominio. Forse, visto che ci è stato scritto che il problema è solo quello dell'ingresso, basterebbe mettere in sicurezza l'entrata con una copertura".
    Di fatto - spiegano i condomini - ora la situazione è paradossale. Nella via oltre agli appartamenti è stato evacuato il solo negozio più vicino all'ingresso mentre ne sono rimasti altri sette aperti. Non solo, molti pedoni entrano nell'area transennata che non è monitorata. "La utilizzano come se fosse un'area pedonale, passeggiano liberamente - sottolinea Galli - e una persona è stata trovata anche su una impalcatura mentre ci avevano assicurato la sicurezza del palazzo e un controllo stabile dell'area".
    L'incertezza è quello che più preoccupa le famiglie che ora sono in parte ospitate da un albergo sulla via Cassia, altre che a casa di parenti e amici. "E' una situazione che non può durare a lungo. Noi speriamo di rientare presto a casa - dicono - In ogni caso l'albergo preso dalla protezione civile potrà ospitarci solo per un mese e, in periodo di Giubileo, trovare un affitto a Roma è impossibile. Ci sembra un incubo: senza avere colpe siamo danneggiati pesantemente da anni di lassismo su una vicenda che era già a conoscenza di tutti e che poteva essere sanata" (ANSA).
   

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