Lazio

Al via dal prossimo anno il dimensionamento, 23 scuole accorpate

Nel Lazio. Proteste di sindacati, studenti, municipi,opposizioni

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 DIC - E' arrivato in queste ore il via libera definitivo al dimensionamento scolastico: la giunta regionale ha approvato il piano per il prossimo anno. Sono in tutto 23 le autonomie scolastiche che verranno tagliate, come da linee guida ministeriali. La notizia sta suscitando le polemiche dei sindacati, dell'opposizione, dei presidenti di alcuni municipi e delle associazioni studentesche.
    "Un Municipio che sta lavorando bene ha un solo modo per essere ferito: quello di colpire i più piccoli e le scuole, la destra che governa la Regione, lo ha fatto mentre era a tavola il giorno della Vigilia di Natale. Uno sgradito regalo che i piccoli e grandi cittadini del IV Municipio, non dimenticheranno", accusa il presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti. "La Giunta Rocca ci fa un terribile regalo di Natale con la delibera sul dimensionamento scolastico della Regione Lazio, pubblicata nel silenzio assoluto durante le feste natalizie", gli fa eco l'assessore municipale Annarita Leobruni, che si occupa proprio di istruzione.
    Accuse arrivano anche da Azione. "La giunta Rocca taglia sulla scuola , altro che difensori della famiglia, vengono tagliati ventitré istituti e non si nascondano dietro le motivazioni ministeriali. È in corso una desertificazione dei servizi scolastici e se non si inverte la tendenza i tagli ai servizi saranno sempre più frequenti vista la curva demografica", dice il consigliere regionale Alessio D'Amato, commissario per il partito nel Lazio, secondo il quale "bisogna invertire la tendenza e sostenere di più le famiglie, vanno rivisti i parametri del dimensionamento e occorrono fondi affinché le scuole rimangono aperte il pomeriggio per sostenere i recuperi e per attività culturali. Un paese e una regione che non investe nella scuola è destinato al declino".
    "È inaccettabile quello ha fatto la Regione Lazio - afferma Bianca Piergentili, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio - pensare di accorpare 23 istituti, di cui 10 sono Istituti superiori, vuol dire scegliere di abbandonare studenti e studentesse, famiglie e chi frequenta le scuole ogni giorno".
    (ANSA).
   

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