Lazio

Acca Larenzia, torna la targa rimossa 'provocazione grave'

Prc, 'togliere anche questa'. Domani commemorazione della strage

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 GEN - A una settimana dalla rimozione da parte del Campidoglio, e alla vigilia delle celebrazioni della strage, torna su un muro nei pressi della storica sede dell'Msi di via Acca Larenzia la targa dedicata a Stefano Recchioni, uno dei tre ragazzi di estrema destra uccisi il 7 gennaio del 1978.
    Se n'è accorta Rifondazione Comunista: "Una nuova grave provocazione" afferma il dirigente Giovanni Barbera, che ne chiede ora "l'immediata rimozione" da parte delle "autorità competenti".
    Sarebbe la seconda volta in pochi giorni. Anche se adesso, riporta ancora Barbera, la nuova lapide - stesso testo della precedente, e stessa firma 'I camerati' - "è presidiata a vista da un manipolo di militanti". Pronti, si immagina, a opporsi a chi volesse staccare dal muro di via Evandro la nuova-vecchia targa. Una settimana fa a toglierla, in quanto abusiva, furono i vigili urbani su impulso del Pd romano. A insorgere in quell' occasione fu però anche la destra istituzionale, a partire dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI) che chiamò il sindaco Roberto Gualtieri per segnalargli che la targa era lì da decenni e che rappresentava il ricordo degli amici per tre ragazzi uccisi. Intervenne allora l'assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio (area Sinistra Civica) che propose di realizzare una nuova targa 'condivisa', stavolta sotto l'egida del Campidoglio.
    Ha fatto prima però a tornare sul muro la targa 'vecchia'.
    Occhi puntati dunque sulla giornata di domani: per certo la mattina ci sarà un momento di memoria istituzionale in via Acca Larenzia 10 a cui parteciperanno per il Comune l'assessore al Personale Giulio Bugarini (Pd) e per la Regione Lazio il governatore Francesco Rocca. Il problema è cosa succederà dopo: l'anno scorso, in un punto e in un momento diverso della giornata, finì con una selva di saluti romani, con il clou nella tradizionale manifestazione pomeridiana. Al momento ci sono 31 militanti di CasaPound che rischiano un processo, e non sembra un caso che proprio domani il movimento di estrema destra abbia deciso di celebrare il suo Consiglio nazionale nella famosa sede occupata di via Napoleone III all'Esquilino.
    A completare la topografia della giornata di domani c'è via Appia Nuova 357, all'Alberone - dieci minuti a piedi da via Acca Larenzia - dove è esposta una targa per Ivano Zino, "giovane barbaramente ucciso il 28 settembre 1978 in un agguato dei Nar" ricorda il Prc: ai piedi della targa si terrà un presidio "per chiedere il ripudio di ogni forma di fascismo vecchia e nuova e lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste". (ANSA).
   

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