Lazio

Al Teatro Argentina di Roma arriva Servillo, la platea rinnovata

anima tutta rinnovata a luogo storico, per Siciliano e De Fusco

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 GEN - Sul palcoscenico del Teatro Argentina torna il talento magnetico e la sapienza attoriale di Toni Servillo, dall'8 al 19 gennaio, con Tre modi per non morire - Baudelaire, Dante, i Greci, dai testi dello scrittore e traduttore Giuseppe Montesano, per un viaggio in tre tappe attraverso l'incanto, la bellezza e la vitalità delle parole dei più grandi autori senza tempo.
    In occasione del debutto dello spettacolo il Teatro Argentina scopre al pubblico la platea rinnovata: ''Con Tre modi per non morire annunciamo con grande soddisfazione l'inaugurazione della nuova platea del Teatro Argentina, un intervento che restituisce a questo luogo storico un'anima tutta rinnovata - commentano insieme il Presidente Francesco Siciliano e il Direttore artistico Luca De Fusco - Le nuove poltrone, più comode e funzionali, offriranno agli spettatori un'esperienza di visione ancora più coinvolgente e accogliente. Questo intervento di rinnovamento migliora la fruizione degli spettacoli, ma rappresenta da subito un impegno concreto verso la storia e il futuro del Teatro di Roma: un impegno a preservare e valorizzare un patrimonio che appartiene a tutti noi. Il teatro è un bene comune. E siamo orgogliosi di contribuire a renderlo ancora più accogliente e vivo''.
    Tre modi per non morire è un percorso teatrale attraverso tre momenti culminanti in cui alcuni poeti hanno messo in pratica l'arte di non morire, e ci hanno insegnato a cercare la vita: Baudelaire, Dante e i Greci. In una sola serata si intrecceranno Baudelaire in Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte? che racconta come la bellezza combatte contro la depressione e l'ingiustizia, Dante in Le voci di Dante che racconta come la poesia si trasforma in romanzo e salvezza, i Greci in il fuoco sapiente che racconta come poesia e filosofia accendono una visione che sa immaginare il futuro. Il viaggio teatrale che Servillo compie navigando nelle tre evocazioni di Giuseppe Montesano accompagna il pubblico nella poesia come forma possibile della nostra vita, un viaggio che vuole essere un antidoto alla paralisi del pensiero, alla non-vita che tenta di ingoiarci. I Greci hanno inventato il teatro per conoscere sé stessi nel mondo e trovare quel respiro della mente che apre nuovi orizzonti: ''il teatro di Tre modi per non morire è una via per ritrovare quelle parole che un attore dice con tutto il suo corpo e la sua mente per nutrire la sua e la nostra interiorità - commenta Toni Servillo - Siamo inquieti, impoveriti, spaventati, e tutti sentiamo che ci manca qualcosa di cui avremmo un disperato bisogno: ci manca l'amore, ci manca la vita. E allora non ci resta altro da fare che cercare di diventare vivi''. (ANSA).
   

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