(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Il pianoforte di Michele Campanella
si unisce agli archi del Quartetto Indaco, annoverato fra i
gruppi più promettenti del panorama italiano ed europeo e ora al
debutto sul palcoscenico dell'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, per eseguire il repertorio cameristico di un autore
tanto prolifico nell'800 ma poco eseguito oggi, Giuseppe
Martucci, soprannominato anche il "Brahms italiano" per la sua
vicinanza alla tradizione romantica tedesca. Le sue musiche
saranno accostate il 15 gennaio - alle 20.
La prima parte del programma, con il Quartetto per archi op.
67 di Brahms, è affidata al Quartetto Indaco, formato nel 2007
nella Scuola di Musica di Fiesole da giovani musicisti italiani
- Eleonora Matsuno e Ida Di Vita (violino), Jamiang Santi
(viola) e Cosimo Carovani (violoncello) - e vincitore nel 2023
della medaglia d'oro all'Osaka International Competition. Alla
figura di Martucci è dedicata la seconda parte del programma,
legata intimamente a Santa Cecilia poiché fu lui a dirigere per
primo all'Augusteo, nel febbraio 1908, l'Orchestra
dell'Accademia Nazionale, all'epoca di recente formazione.
Il Quintetto op. 45 del compositore vedrà impegnato il
Quartetto Indaco accanto a un beniamino del pubblico ceciliano,
il pianista napoletano Michele Campanella che della Fondazione è
stato ospite per la prima volta nel 1968 in occasione di un
concerto sinfonico diretto da Eliahu Inbal. Nella sua carriera
lunga e brillante Campanella ha collaborato con solisti e
direttori di prima grandezza, suonato con le principali
orchestre europee e statunitensi, pubblicato decine di cd, ed è
stato titolare di cattedra di pianoforte e saggista. (ANSA).
A Santa Cecilia il Quartetto Indaco e Michele Campanella
Il 15 gennaio con Brahms e Martucci per la stagione da camera