(ANSA) - GENOVA, 16 APR - Da una parte i produttori di latte delle valli genovesi dai quali Lactalis-Parmalat ha deciso di 'non servirsi più', dall'altra chi lavora per Parmalat a Genova: in mezzo il lavoro. Per sostenere i produttori è scattato il boicottaggio dei prodotti Parmalat, ma ora i dipendenti genovesi della multinazionale lanciano un allarme: "Il boicottaggio mette a rischio il nostro lavoro".
"Siamo genovesi e lavoriamo ogni giorno con passione per portare sulle vostre tavole il latte fresco ORO. 100% italiano. Garantito", hanno scritto su Facebook. Un modo per criticare il boicottaggio al quale ha aderito anche don Valentino Porcile parroco della SS. Annunziata di Sturla dove domani mattina verrà effettuata una vendita di formaggi prodotti con il latte dei caseifici delle valli genovesi. Sull'iniziativa di don Porcile si era espresso favorevolmente anche l'arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco.
Sul profilo del sacerdote genovese, in mezzo a tanti commenti entusiasti per l'iniziativa, ne sono stati pubblicati alcuni che si aspettavano le "scuse pubbliche" da parte del sacerdote "a quei lavoratori che stanno perdendo il lavoro grazie alle sue iniziative". In un post era scritto: "Spero che quando qualcuno della distribuzione Parmalat perderà il lavoro si potrà rivolgere a lei e ai suoi parrocchiani per pagare le bollette e mangiare. Ci pensi state giocando con la pelle di 100 famiglie".
Latte: Genova contro Parmalat;con boicottaggio rischiano 100
Allarme lavoratori multinazionale.Criticato 'don' pro allevatori