(ANSA) - GENOVA, 27 OTT - "E' anche giusto che faccia così, tanto l'ho ammazzato". E' una delle frasi che Claudio Borgarelli, il nipote di Albano Crocco, l'uomo ucciso e decapitato nei boschi di Lumarzo, si ripeteva da solo ad alta voce nei giorni dopo il delitto. E ancora: "Quindi uccidere te col rischio di fare quello che ho già fatto, uccidere". Queste frasi, rilevate dalle intercettazioni ambientali e che Borgarelli ripeteva quasi come un mantra, sono state pronunciate dopo il ragionamento che l'uomo faceva circa il movente del delitto. A convincere il gip Paola Faggioni anche una serie di immagini delle telecamere di sorveglianza che riprendono l' assassino il giorno del delitto con tre sacchi grossi dell' immondizia che l'uomo dice di avere buttato in un cassonetto vicino casa. Il racconto viene smentito da alcune telecamere che lo immortalano in Alta Valbisagno mentre butta due sacchi in un cassone e il terzo in un altro. Per il gip sono tutti elementi sufficienti per ritenere che Borgarelli sia l'autore di un delitto "di inaudita ferocia e disumanità". (ANSA).
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