Ad agosto era stato arrestato a Genova per maltrattamenti, ora Digos e Dda gli hanno contestano di "volersi immolare" per l'Isis. Il gip del tribunale di Genova ha emesso un'ordinanza di custodia in carcere per Nabil Benamir, marocchino, 29 anni.
Nabil Benamir aveva ricevuto la "chiamata", era in attesa di ricevere istruzioni per azioni operative da compiere. Emerge dall'ordinanza con cui il gip ha disposto la custodia in carcere. "Nabil - emerge dalle carte - scrive alla 'sorella Farah': "Ha chiamato il chiamante... devo andare al lavoro... Parliamo un'altra volta. Inshallah, che Dio allunghi la mia età e il mio destino. Prega per me per la Shahada e che accetti il mio lavoro...".
L'interlocutrice risponde con toni preoccupati: "Specificami di cosa stai parlando... O Dio ... ma di che lavoro si tratta?". Secondo il giudice, la locuzione "ha chiamato il Chiamante" riprende la Sura coranica Al Imran versetto 139. In ambito radical-fondamentalista l'uso di questi termini è rivolto a quelle persone che "stanno per incontrare Dio" e viene pronunciato all'indirizzo di jihadisti e martiri. "Tali conversazioni - scrive il giudice - si saldano in maniera inquietante con il "bando di arruolamento" tra le file dello Stato Islamico rinvenuto nella memoria cache del telefono".