"Tutti i trefoli e i fili del reperto 132 mostrano segni di corrosione di diversi gradi. Diversi trefoli mostrano una perdita totale della sezione trasversale dovuta alla corrosione nella zona terminale.
La relazione è stata messa a disposizione delle parti durante l'udienza dell'incidente probatorio, ma la traduzione dovrà essere rifatta con un consulente nominato dal gip. "Nell'area dei trefoli rotti - proseguono gli esperti - sono stati rinvenuti corpi estranei come materiale di iuta concrezionato, residui di grasso su parti in acciaio e frammenti di asfalto libero. I numerosi frammenti indicano una certa fragilità dei singoli fili. Una controindicazione è rappresentata dalle evidenti deformazioni plastiche dei singoli pezzi di filo e trefoli.
In quasi tutti i campioni di ferro e calcestruzzo esaminati dagli esperti del laboratorio svizzero, dove sono stati inviati i reperti del ponte Morandi, sono state rilevate quantità da esigue a molto elevate "di cloruri e solfati che favoriscono la corrosione e quantità di nitrati, formiati e acetati corrosivi". Lo scrivono i tecnici nella loro relazione. Su tutti i fili esaminati, inoltre, "il contenuto totale di idrogeno è significativamente superiore alla soglia critica". (ANSA)
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