In merito al futuro delle acciaierie ex Ilva dopo il ritiro di Arcelor Mittal "sono di sicuro preoccupato, come tutta l'Italia, per Genova, per Novi Ligure e innanzitutto per Taranto, spero che ci sia un colpo d'ala che vuol dire di buonsenso da parte di tutti, in modo che il lavoro sia salvaguardato, il bene comune quindi sia promosso, sia per quanto riguarda il lavoro di tante famiglie sia per quanto riguarda in prospettiva il risanamento ambientale", dice il cardinale arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco.
"Spero che non si debba chiudere o ridimensionare drasticamente l'azienda, ho fiducia che non succeda, perché sarebbe una sconfitta grave per l'Italia", evidenzia Bagnasco annunciando la sua disponibilità a una visita nello stabilimento di Genova Cornigliano "appena i cappellani del lavoro daranno un segnale".
"Il buonsenso deve prevalere, l'intelligenza e il buonsenso, perché qui si tratta non di scaramucce di principio, ma di lavoro e vita concreta di migliaia di famiglie, è una gravissima sconfitta per il Paese", ha detto Bagnasco rivolgendosi al Governo. Bagnasco, stasera a Genova a margine di un convegno sulle 'forme partecipative e nuovi modelli di relazioni industriali alla luce della dottrina sociale della Chiesa' invita i lavoratori siderurgici "a non perdersi d'animo, a mantenere la fiducia, i nervi saldi, sono vicino a loro e alle loro famiglie, voglio assicurare che tutti quanti cerchiamo di fare la propria parte".