Le aziende liguri nel 2019 hanno programmato 109.770 assunzioni, ma fanno fatica a trovare le figure che stanno cercando: quasi 30 mila sono "difficili da reperire".
Nel filone della Blue economy, dove i più richiesti sono camerieri, cuochi e baristi (19 mila), su 27.500 "entrate" complessive previste, 5.885 sono in forse: mancano addetti alla ristorazione ma pure montatori, riparatori e attrezzisti navali (ne cercano 420), marinai (600) e operai nei trasporti marittimi.
Nell'impresa 4.0 la situazione è ancora più complessa: su 30.760, sono difficili da trovare 10.200 persone: le imprese chiedono 1.800 tecnici della vendita e della distribuzione con elevate capacità digitali ma ne mancano quasi metà e non si trovano neppure analisti e progettisti di software, senza contare nuove figure come il cyber security architect, il big data specialist, l'Iot engineer.
Sono i risultati del sondaggio del progetto "Dopodomani" presentato oggi nell'ambito del Salone Orientamenti, nato proprio per raccordare domanda e offerta nel mercato del lavoro ligure e funzionare come bussola per orientare la formazione a tutti i livelli, frutto del lavoro di Regione Liguria e Camere di commercio in collaborazione con Università di Genova e Ufficio scolastico regionale con il patrocinio del ministero dell'Istruzione.
La competenza "tecnica", emerge, è una chiave importante per entrare nel mondo del lavoro attuale e del futuro, sia partendo dai mestieri più manuali fino alle professioni supertecnologiche: un'indicazione che sarà utilizzata per la formazione professionale, ma anche spiegata ai giovani che in questi giorni partecipano al Salone Orientamenti. (ANSA).
Imprese assumono 109 mila persone, ma mancano 30 mila profili
Su 110 mila assunzioni previste, 30 mila difficili da reperire