Liguria

Infermiere di comunità in Valbormida, 40 assistiti

Tre mesi di attività a Giusvalla, Piana Crixia, Murialdo

Le infermiere di Comunità che operano in Valbormida

Redazione Ansa

 Un progetto rivolto ai cittadini over 65 che necessitano di interventi di educazione terapeutica, monitoraggio infermieristico screening di fragilità e continuità assistenziale nella fase post dimissione: è questo il progetto "Infermiere di Famiglia e di Comunità" che Asl 2 ha attivato nel Distretto sanitario delle Bormide, caratterizzato da aree geograficamente e meteorologicamente difficili, collegamenti di rete complessi e dove molti centri distano tra loro e da ospedali, ambulatori e farmacie. Questo servizio risponde ai bisogni della popolazione, in collaborazione con il Medico di Medicina generale, Operatori del Distretto sanitario, Medici specialisti, Istituzioni locali e Associazioni di volontariato. L'Infermiere di Famiglia e Comunità è un professionista che, dopo aver acquisito competenze specifiche attraverso un'adeguata formazione, accompagna il paziente/utente al suo domicilio, in famiglia e nelle relazioni quotidiane; agisce nell'ambito della sanità di iniziativa, promuove un'assistenza di natura preventiva, curativa e riabilitativa differenziata per bisogno e per fascia d'età, con interventi domiciliari e/o ambulatoriali.
    Favorisce l'autonomia e l'autocura utilizzando le risorse sociali e sanitarie disponibili per ridurre al minimo l'impatto dei problemi di salute sull'individuo e sulla sua famiglia.
    "È fondamentale sviluppare e implementare modelli e strumenti basati sull'integrazione ospedale-territorio per perseguire in modo clinicamente efficace ed economicamente sostenibile gli obiettivi di salute - sottolinea Sonia Viale, assessore regionale alla Sanità. Nonostante le criticità logistiche, i nostri professionisti sanitari garantiscono questo servizio: grazie alle infermiere Flavia, Nadia e Patrizia che ogni giorno, con impegno e professionalità, si recano dagli assistiti, che dopo i primi tre mesi di attività, sono già oltre 40".
    Le finalità del progetto sono quelle di intercettare e prevenire i bisogni di salute, evitare accessi ripetuti al pronto soccorso e ai punti di primo intervento, favorire la de-ospedalizzazione, presidiare l'efficacia dei percorsi terapeutico-assistenziali, ottimizzare le risorse sanitarie, migliorare la qualità di vita della persona nel proprio contesto quotidiano. (ANSA).
   

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