Atti intimidatori, estorsioni, incendi e furti in abitazione: sono le ipotesi di reato che hanno portato all'arresto di 7 persone a Loano (Savona), Napoli ed in Toscana al termine di una indagine dei carabinieri denominata "Vesuvio". Secondo le prime informazioni, le sette persone arrestate "operavano" nella zona compresa tra Loano e Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona.
L'indagine che ha portato a sette arresti nell'ambito dell'operazione "Vesuvio", conclusa dai carabinieri del Nor di Albenga (Savona) dopo due mesi, ha preso il via dopo l'incendio del dehor di una pizzeria di Borghetto "I figli del Vesuvio". Si trattava del primo di una serie di atti intimidatori, spesso incendiari, culminati a dicembre con il lancio di una molotov in cucina. I titolari inoltre sono stati ripetutamente presi di mira, con minacce telefoniche e danneggiamenti di vario tipo anche all'auto aziendale. Per risalire agli autori è servita una indagine articolata, con pedinamenti, raccolta di informazioni e analisi delle telecamere della zona. Alla fine i militari hanno individuato una famiglia di Loano, anch'essa originaria di Napoli, che aveva affittato dai titolari della pizzeria un garage senza poi pagare il canone mensile. Quando i titolari, dopo ripetuti solleciti andati a vuoto, hanno deciso di vendere tutto il contenuto del garage, è scattata la vendetta. Al termine dell'indagine i quattro membri della famiglia (padre, madre e due figli di 31 e 26 anni) sono stati arrestati. A finire in manette anche il titolare della pizzeria, di 43 anni e due dipendenti di 36 e 27 anni: mentre i militari li controllavano per proteggerli dalle intimidazioni hanno scoperto che erano gli autori di un furto in abitazione avvenuto il 12 dicembre. Inevitabili quindi le manette anche per loro.