Il Rina ha chiesto la cassa integrazione per i dipendenti a seguito della emergenza coronavirus. Lo annuncia la stessa società spiegando di avere trovato una intesa con la rappresentanza sindacale che prevede tra l'altro che i dirigenti mettano a disposizione 850 giornate di ferie per i colleghi a sostegno dei redditi che potrebbero essere impattati dal ricorso agli ammortizzatori sociali.
L'accordo firmato in questi giorni tra la Rappresentanza Sindacale dei Dirigenti del Rina e l'azienda, che tra l'latro gestisce la sicurezza nei cantieri del nuovo ponte d Genova, "mostra l'impegno personale della classe dirigente - spiega una nota -, al quale si aggiunge l'intervento che la società ha deciso di fare contribuendo con un valore pari a ulteriori 1300 giornate. Verrà così costituito un fondo di solidarietà da impiegare nel prossimo futuro per le iniziative a supporto del reddito del personale non dirigente". Sono circa 4.000 i dipendenti.
L'Ad Ugo Salerno, inoltre, rinuncerà al 50% del suo compenso per nove settimane, il periodo massimo previsto per questo tipo di Cassa Integrazione. La società, quindi, grazie all'accordo, corrisponderà ai dipendenti in Cassa integrazione, in aggiunta agli importi riconosciuti dall'Inps, una somma aggiuntiva per garantire un ulteriore sostegno al reddito. Prevista anche proroghe dei contratti a tempo determinato. (ANSA).
Coronavirus:cassa integrazione a Rina,Ad si riduce stipendio
Dirigenti e azienda donano ferie per ridurre impatto