"Con una persona ogni 4 metri, perderemo il 60% dei posti nei ristoranti". Lo dice Alessandro Cavo Presidente Fepag Confcommercio.
La ristorazione italiana è composta da piccole attività, che hanno in media una superficie di 90 metri quadrati e 62 posti a sedere. Un posto a sedere ogni 0,7 metri quadri, che scende a 0,6 nei locali più piccoli, ma che, con la previsione dei 4 metri quadri di distanziamento tra i commensali, scenderebbe sotto lo 0,3".
"Questa non è una soluzione, ma un serio ostacolo alla ripresa della nostra attività lavorativa" sottolinea Matteo Losio, Presidente Associazione Ristoranti Fepag Confcommercio - Noi abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere di maggiori spazi all'esterno, di distanze ragionevoli tra i tavoli, possiamo anche valutare di installare delle paratie tra un tavolo e l'altro. Ma il Governo non può chiederci di mantenere 4 metri quadri di distanza tra commensali dello stesso tavolo.
Altrimenti avremmo ristoranti con solo tavoli da uno".
Una proposta è distanziare i tavoli di 2 metri, senza distanziamento tra commensali. "Quest'ultimo è l'unico scenario sostenibile - dice Fabrizio Murena, Presidente Associazione Bar Fepag Confcommercio - il solo in grado di permettere agli imprenditori del settore di continuare a lavorare, magari recuperando una parte dei posti a sedere persi, occupando lo spazio al di fuori dei locali". (ANSA).
Confcommercio: con distanze al ristorante -60% dei posti
Una persona ogni 4 metri