Liguria

Polemica su sacchi segnaposto in spiaggia

Dopo foto segnaposto tra onde. Gambino, non si sono mossi

Redazione Ansa

 L'immagine di un sacchetto di plastica con la scritta "protezione civile" lambito dalle onde del mare della spiaggia di Villa Azzurra, nell'estremo ponente di Genova, ha fatto velocemente il giro dei social network alimentando la polemica sui "segnaposto" posizionati dal Comune sulle spiagge libere per delimitare gli spazi in nome delle normative anti-Covid. Ieri pomeriggio un cittadino ha documentato con alcune foto quello che in molti temevano: ovvero che i sacchetti di plastica pieni di sabbia sarebbero finiti in mare. A far diventare virale l'immagine molti esponenti dell'opposizione a Tursi, tra cui il Pd: "Se qualcuno avesse avuto qualche dubbio, ora abbiamo la conferma di dove va a finire la plastica" scrive la capogruppo del Pd a Tursi Cristina Lodi a corredo di uno dei post più condivisi. La polemica è stata sposata su Facebook anche dal presidente della fondazione Palazzo Ducale Luca Bizzarri che ha commentato in genovese "Se te dîxan fùrboasbrîiteghe", ovvero "Se ti dicono furbo, prenditela (perché ti prendono in giro)", aggiungendo "Dedicato a chi ha partorito la geniale idea".
    In realtà, però, nessun sacchetto di plastica della Protezione Civile, finora, è finito in mare. Il consigliere delegato alla protezione civile del Comune Sergio Gambino respinge le polemiche al mittente: "Sono stato sulla spiaggia questa mattina, i sacchetti pesano 7 chili e non sono stati spostati di un centimetro - afferma - ad ogni modo in vista della Libecciata attesa per domani e in base all'avviso meteo di Arpal, abbiamo spostato, arretrandoli, i sacchetti che potrebbero essere mangiati dalle onde".
    Gambino aggiunge: "Altra cosa che noto è che questi amici dell'ambiente che hanno fatto foto evidenziando un imminente disastro ambientale, totalmente inventato, li hanno lasciati li senza arretrarli di qualche metro". Qualche problema registrato, invece, a Sestri Levante, nella celebre Baia del Silenzio, dove i cuscini di rafia bianchi collocati da una società pubblica del Comune sono finiti in mare, venendo poi recuperati. (ANSA).
   

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