Cinquecento dei tremila lavoratori della ristorazione collettiva, scolastica e aziendale, in Liguria non hanno ancora ricevuto il fondo di integrazione salariale dall'Inps e sono senza un reddito dall'inizio dell'emergenza coronavirus. E' il dato emerso stamani a Genova dalla protesta organizzata dai sindacati Fisascat Cisl e Uiltucs Uil davanti alla sede della Regione Liguria per chiedere "misure di sostegno al reddito a una categoria duramente colpita dalla chiusura delle scuole a marzo scorso e senza una retribuzione nei mesi estivi".
L'assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo ha ribadito che la riapertura delle mense scolastiche a settembre è prevista dalle linee guida stabilite dalla Conferenza delle Regioni. I manifestanti hanno ottenuto un incontro con l'assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino: sul tavolo la possibilità di utilizzare una parte del Fse per attivare misure di sostegno al reddito in estate.
La Regione Liguria esaminerà la possibilità di destinare i fondi europei residui Fse e Fesr ai lavoratori delle categorie più svantaggiate a causa della crisi Covid-19 tra i quali anche gli addetti della ristorazione scolastica. E' la conferma arrivata al termine del tavolo di confronto tra l'assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino e i sindacati Fisascat Cisl e Uiltucs per dare un sostegno al reddito ai lavoratori delle mense scolastiche colpiti dall'emergenza covid e senza un reddito durante i mesi estivi. Si è convenuto che nell'ambito del tavolo di concertazione con il presidente della Regione Giovanni Toti e gli assessori competenti Berrino (Lavoro), Cavo (Formazione), Benveduti (Sviluppo economico) e le sigle confederali verrà esaminata la possibile riprogrammazione dei fondi europei. Le parti si incontreranno entro 10 luglio prossimo.