Liguria

Epilessia farmacoresistente, il Gaslini la cura con interventi mini invasivi

Per la prima volta in Italia

Redazione Ansa

 "Il bambino sta benissimo, pensate che appena uscito dalla rianimazione correva". Giacomo, 18 mesi, affetto da una forma di epilessia gravemente invalidante, è stato operato attraverso una tecnica mini-invasiva utilizzata dall'Ospedale Gaslini di Genova per la prima volta in Italia. Il bimbo era affetto da una lesione cerebrale profonda denominata Amartoma ipotalamico che, attraverso un approccio innovativo e altamente efficace, ha visto risolversi la problematica minimizzando, tra l'altro, i rischi legati a approcci chirurgici più tradizionali. "Questa è la prima volta che viene eseguita in Italia questa tecnica poco aggressiva - ha spiegato il prof.Armando Cama, direttore di Neurochirurgia del Gaslini - che consiste nell'introdurre una sonda laser che, sotto controllo diretto della risonanza magnetica permette di eliminare le crisi epilettiche. Rispetto alle tecniche precedenti questo sistema riduce le complicanze, aumenta l'efficacia e, sopratutto, diminuisce i tempi di degenza e il dolore post operatorio, consentendo al bambino di riprendere una vita normale in tempi rapidissimi". Oltre a Giacomo è stato trattato con la stessa tecnica anche un altro piccolo paziente, visto che sono oltre 100 i bambini con epilessia farmacoresistente seguiti dall'ospedale pediatrico.
    "Per noi è stato importante fornire una risposta innovativa, avanzata e di grande efficacia dal punto di vista tecnico ma sopratutto per la qualità della vita - ha spiegato il direttore generale dell'Istituto G. Gaslini Paolo Petralia - perché questo tipo di interventi permette a bambini che soffrono di una malattia grave di avere una risposta importante. si tratta di un intervento molto costoso, che ha richiesto un contratto di service con un' azienda internazionale per avere gli specialisti più avanzati anche dal punto di vista tecnologico per fare l'intervento. Questo è chiaramente oneroso ma per noi è importante capire quando un investimento permette, come in questo caso, un avanzamento preciso è un miglioramento netto della qualità della vita del bambino". Un passo avanti che ha visto, ovviamente, il sostegno della Regione Liguria, che ha creduto in questa tecnica. "Qui abbiamo visto veramente un lavoro di squadra" ha concluso Sonia Viale, assessore alla sanità. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it