(ANSA) - GENOVA, 04 GEN - La procura di Genova contesta anche l'omissione di atti d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale collassato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone.
La nuova contestazione riguarderebbe i mancati controlli da parte di chi doveva verificare lo stato di salute della struttura crollata ma anche delle altre parti collegate e da parte di chi doveva vigilare sul gestore.
Per i pm, che hanno coordinato le indagini del primo gruppo della guardia di finanza guidati dal colonnello Ivan Bixio, il vecchio management di Aspi avrebbe risparmiato sulle manutenzioni per ottenere maggiori profitti da dividere poi ai soci. Ne avrebbero tratto vantaggio anche i vecchi dirigenti con aumenti di stipendio. A fine dicembre i periti hanno depositato la perizia sulle cause del crollo. Dal documento sono emersi difetti di progettazione e di esecuzione del progetto originario ma soprattutto è emersa una carenza di manutenzione che avrebbe causato appunto il crollo. Le udienze per la discussione dell'incidente probatorio inizieranno il prossimo 1 febbraio.
(ANSA).
Ponte Genova: pm contestano anche omissioni atti d'ufficio
Per mancati controlli anche da parte di chi doveva controllare il gestore