Liguria

Ponte di Genova, in docu dramma e rinascita per non dimenticare

Il 15/2 su History Channel. Parenti vittime, vogliamo giustizia

Redazione Ansa

"E' stata una tragedia evitabile e quindi ancor più dolorosa. Mi auguro che per questo nuovo ponte ci sia più cura e riguardo di quelli che non si sono avuti per il Morandi. E che tutta questa grande energia spesa non porti a dimenticare cio che è accaduto". A lanciare l'appello all'ANSA è Egle Possetti, oggi coordinatrice del Comitato dei familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi, il grande gigante che correva su Genova, venuto giù il 14 agosto 2018, spezzando per sempre la vita di 43 persone. La voce di Egle, che in quella tragedia ha perso la sorella Claudia, con il marito Andrea Vittone e i figli di lei, Manuele e Camilla, 14 e 12 anni, è tra le testimonianze di "Genova: il ponte della rinascita", documentario di Andrea Vogt e Paul Russel che il 15 febbraio alle 21.00 su History Channel (canale 407 di Sky) ricostruirà la storia della peggiore catastrofe stradale mai accaduta in Italia.

E dell'incredibile opera di ingegneria realizzata in tempi record per il nuovo Ponte Genova San Giorgio, disegnato da Renzo Piano e inaugurato alla presenza delle più alte cariche dello Stato il 3 agosto 2020. Tra i protagonisti del documentario, sopravvissuti come Gianluca Ardini; il sindaco di Genova Marco Bucci; Richard Bordoni arrivato con la squadra Usar dei Vigili del fuoco; Giusy Moretti che dopo il crollo come altre 600 persone ha perso la casa; e i tanti manager, ingegneri, capicantiere del Consorzio PerGenova che hanno lavorato alla demolizione del Morandi e poi alla realizzazione del nuovo viadotto.
    "Abbiamo fiducia nel lavoro della Procura di Genova - dice la Possetti - Entro marzo si dovrebbe concludere l'incidente probatorio e si deciderà sull'eventuale rinvio a giudizio degli indagati. Auspichiamo che i tempi non siano lunghi. Non vogliamo vendetta, ma giustizia. Perché se i colpevoli verranno puniti, allora in futuro staranno tutti più attenti".

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