Un centinaio di persone questo pomeriggio si sono date appuntamento sotto palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, per protestare contro la riforma dei municipi voluta dalla giunta di centrodestra e al voto durante la seduta di oggi del consiglio comunale. Il presidio pacifico, al quale erano presenti anche alcune associazioni e la Cgil, è stato organizzato dai partiti di opposizione.
La modifica allo statuto comunale, a detta della minoranza annulla i budget fissi e limita le competenze dei 'parlamentini' facendo un dietrofront rispetto al processo di decentramento avviato alla fine degli anni Novanta a Genova. "Quello che non abbiamo capito, oltre al fatto di avere avuto una riduzione dei fondi, è la rapidità con cui la giunta ha voluto arrivare a questo risultato - afferma Michele Colnaghi, presidente del Centro Ovest - inoltre mi chiedo con quale coerenza i consiglieri di centrodestra che hanno avuto un trascorso nei municipi abbiano avuto il coraggio di votare la proposta della giunta". Presenti al presidio anche Claudio Chiarotti, presidente del municipio Ponente e Mario Bianchi, del Medio Ponente.
Ad eccezione dei municipi Medio Levante, Levante e Centro Est, governati dal centrodestra, gli altri hanno dato parere negativo alla riforma anche se la loro posizione è solo consultiva e non vincolante. "Un atto esecrabile" hanno definito l'approvazione della modifica dello statuto i gruppi consiliari di Pd, M5s, Italia Viva, Lista Crivello, Chiamami Genova e Psi Gruppo Misto, in una nota congiunta.
Presidio contro riforma Municipi
Secondo opposizioni limita le competenze dei 'parlamentini'