(ANSA) - POTENZA, 04 MAR - "Se un giorno io potrò tornare, la
mia fronte potrò portarla alta, perché non arrossirò davanti a
nessuno": sono parole scritte dal magistrato lucano Nicola
Panevino alla moglie, Elena, in una delle ultime lettere scritte
prima di essere fucilato dal nazisti, nel marzo del 1945.
Una storia raccontata oggi - arricchita da un'intervista alla
figlia del giudice, Gabriella - nel volume "La scelta difficile"
(Edigrafema, collana DietroFront), scritto dal giornalista
Emilio Chiorazzo, anch'egli originario della Basilicata, che
vive e lavora in Toscana.
Libri: "La scelta difficile", vita del giudice partigiano
Nicola Panevino non si piegò ai nazisti e fu fucilato a 34 anni