Trasportavano droga dall'Albania sulle coste pugliesi e abruzzesi, dopo avere ottenuto l'autorizzazione della Sacra corona unita, e poi la distribuivano nel Nord Italia. I carabinieri del comando provinciale di Genova hanno sgominato l'organizzazione: 29 le misure cautelari eseguite nei confronti di 15 italiani e 14 albanesi. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e spaccio, estorsione, e detenzione di armi clandestine. Secondo i militari sono state trasportate circa sette tonnellate di droga, tra hashish, marijuana e cocaina. Per trasportare dall'Albania la droga, soprattutto marijuana, usavano motoscafi da altura "transoceanici", con motori da 500 cavalli, guidati da scafati contrabbandieri della Sacra Corona Unita pugliese. Poi i carichi venivano stoccati in Puglia e Molise per essere caricati su furgoni e portati a Roma da dove ripartivano per il Nord Italia, la Francia e la Germania. L'organizzazione è stata smantellata dai carabinieri di Santa Margherita Ligure e dai militari del nucleo investigativo genovese. Sono una cinquantina le persone coinvolte: 32 gli indagati, 29 le misure cautelari con 12 persone in carcere e 9 agli obblighi di dimora. Degli 8 che mancano ancora all'appello, due sono stati arrestati in Spagna. L'operazione "Ottobre Rosso" è partita nel 2016 quando a Rapallo venne fermato un furgone con 38 chili di marijuana e alcuni foglietti con richieste legate al traffico di droga da esaudire. Da quel momento, grazie ai successivi sviluppi investigativi, si è potuta identificare una ramificata organizzazione di origine albanese. Da qui la parola "rosso" nel nome dell'operazione, che richiama lo sfondo rosso della bandiera dell'Albania.
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