(ANSA) - GENOVA, 15 MAR - "Abbiamo affidato nostro padre
all'ospedale San Martino sicuri di poter affrontare in sicurezza
le sue patologie, mentre ora ci ritroviamo questa doccia fredda
che ci sta facendo temere il peggio". E' lo sfogo del figlio di
uno dei quattordici positivi al covid a seguito del cluster che
si è sviluppato in pneumologi all'ospedale San Martino di Genova
dove lavorava un'infermiera no-vax.
"Penso capisca benissimo il livello di disperazione e sconforto
in cui la mia famiglia è piombata. Vorrei esprimere un piccolo
pensiero per tutti quelli che servono la comunità. Io stesso
faccio un lavoro per il quale sono stato inserito tra le
categorie a rischio ed ho avuto l'opportunità di fare il vaccino
(Astrazeneca per la precisione). Nonostante possa aver avuto dei
timori e la mancanza di certezza di sicurezza/efficacia, ho,
penso coraggiosamente, deciso di farlo perché mi fido della
scienza". "Confido veramente in lei, nei suoi collaboratori e
nelle cure più aggiornate che state portando avanti. Coraggio
papà!", scrive il figlio del paziente positivo a Bassetti.
Il professore risponde: "Io e il team che dirigo faremo di tutto
per curare suo papà al meglio". (ANSA).
Caso S. Martino: mio padre contagiato, dove doveva essere al sicuro
Sfogo di un figlio dopo cluster ospedale con infermiera no vax