(ANSA) - GENOVA, 16 MAR - Raccontare la Storia: è questo il
tema che verrà affrontato dalla rassegna la Storia in Piazza
che, a causa della pandemia, è ancora una volta 'ospite' della
rete dovendo rinviare la rassegna 'in presenza', che ogni anno
porta al Ducale oltre venticinquemila presenze, al 2022, dal 31
marzo al 3 aprile. In attesa di tornare alla Storia davvero in
piazza Palazzo Ducale propone una serie di conferenze online per
avvicinare il pubblico al senso più ampio della narrazione della
storia.
"Raccontare la storia - ha detto Luciano Canfora, curatore
del festival - ha infranto l'antico tabù secondo cui il racconto
della storia è soprattutto se non unicamente il racconto di
guerre, conflitti e delle 'sofferenze degli uomini', come dice
Omero. Ormai da tempo quel territorio si è dilatato: si può
raccontare anche la pace, il progresso delle scienze,
l'incivilimento, la difficile convivenza dell'uomo con la
natura. Se dunque si è alfine compreso che tutto è storia, ne
consegue che raccontare la storia è la più umana e la più
comprensiva delle creazioni dell'uomo. Vogliamo tener vivo il
nostro intento di divulgare la conoscenza della Storia - ha
proseguito Canfora ricordando lo stop all'evento in presenza a
causa della pandemia -. Questo è il nostro impegno civile: non
possiamo né vogliamo venirvi meno". Nasce l'agguerrito
calendario che riguarda tematiche riconducibili al tema
generale: Raccontare la Storia.
Tanti gli incontri on line a partire dal 27 maggio e fino a
novembre 2021 aperti dallo storico piemontese Alessandro Barbero
con 'La vita politica di Dante nella reinvenzione della
Commedia'. Tra i relatori in cartellone Corrado Augias (15
giugno), Luciano Canfora (13 luglio), Eva Cantarella (14
novembre). Molti gli incontri per la sezione didattica (tra
questi, particolarmente interessante quello con l'antropologo
Marco Aime). Collaterali alla rassegna, anche tre opportunità di
formazione per docenti. (ANSA).
Palazzo Ducale Genova , 'La Storia in Piazza' va online
Canfora, raccontare la Storia è impegno civile, non rinunciamo