Liguria

Musica: Carlo Felice, la gioia della ripartenza a Genova

Anfols Teatro Carlo Felice GENOVA

Redazione Ansa

 Un lungo applauso ha accolto questo pomeriggio l'ingresso sul palcoscenico del Carlo Felice del sovrintendente Claudio Orazi e del direttore artistico Pierangelo Conte. Il Teatro ha riaperto e l'atmosfera era di grande emozione. Lo stesso Orazi, in genere così contenuto, si è lasciato andare alla gioia del momento con un caloroso benvenuto al pubblico e l'invito a tornare a seguire gli spettacoli dal vivo.
    "E' una ri-nascita importante - dice Roberta Paraninfo, musicista, direttrice di un coro di voci bianche, in platea assieme ai suoi giovani coristi - è fondamentale ridare queste occasioni ai giovani, ce n'era bisogno e ha fatto bene il Teatro a proporre biglietti a prezzi bassi, per venire incontro alle esigenze di tutti".
    La maratona ideata dal Teatro e accolta con entusiasmo dal pubblico che è accorso in buon numero si è aperta con la parte dedicata ai due cori del teatro.
    Prima il Coro di Voci bianche diretto da Gino Tanasini ha proposto tre pagine significative: un invito alla musica di Purcell (Strike the Viloe"), poi un umoristico brano del Quartetto Cetra ("Però mi vuole bene" e infine "Vois sur ton chemin" da "Les Choriste". Esecuzioni inappuntabile accompagnate dal pianista Enrico Grillotti e applausi calorosissimi.
    "Il Coro di Voci Bianche è una bellissima realtà di questo Teatro - ha dichiarato il neodirettore artistico Pierangelo Conte - Il direttore Gino Tanasini ha fatto un magnifico lavoro nel periodo del Covid riuscendo a tenere compatto il gruppo anche con le prove a distanza".
    Poi il Coro degli adulti diretto da Francesco Aliberti con Patrizia Priarone al pianoforte. Si è partiti da Orff (Fortunae plango vulnera) e si è arrivati alla canzone genovese più famosa di sempre, "Ma se ghe pensu".,durante la quale Aliberti si è girato verso il pubblico invitandolo a partecipare alla strofa finale. Grande successo e un mezzo di fiori alla corista Anna Rita Cecchini, al suo ultimo giorno di lavoro, prima della pensione: un sogno quello di salutare dal palcoscenico che si è miracolosamente avverato con la attesa riapertura".
    "L'emozione del palcoscenico è straordinaria - ha detto Barbara Catellani dalla platea - era tanto tempo che non si sentiva musica dal vivo, la tecnologia certo aiuta, ma non può sostituirsi a quello che si prova stando a teatro".
    "Sono elettrizzato - ha aggiunto Piero Galluzzi - dopo un anno in apnea si torna a respirare musica dal vivo. Una sensazione straordinaria". (ANSA).
   

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