Liguria

Slow Food Italia, congresso a Genova in presenza e online

Canali, portiamo in dote lavoro collettivo condivisione

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 27 GIU - Genova e la Liguria sono al centro dell'attenzione di Slow Food, non solo perché dal 1 al 4 luglio in quattro piazze del centro cittadino si tiene Slow Fish (il programma della manifestazione dedicata agli ecosistemi acquatici e organizzata da Slow Food e Regione Liguria è su ww.slowfish. it), ma anche perché il capoluogo ligure il 3 e il 4 luglio ospita il X Congresso di Slow Food Italia.
    "L'assise che stiamo per celebrare sarà forse diversa dai Congressi precedenti, per quello che stiamo vivendo, perché per la prima volta non tutti i delegati saranno in presenza, ma tanti si collegheranno online. Eppure, questo appuntamento avrà in comune con gli altri Congressi l'impegno a far evolvere ulteriormente il percorso politico di Slow Food in Italia - ha detto Giorgia Canali a nome del Comitato Esecutivo uscente -. A questo Congresso portiamo in dote il lavoro collettivo di condivisione e costruzione dei documenti che ne costituiscono l'anima politica, che ha caratterizzato il percorso congressuale e che sottolineano con forza quanto sia centrale la missione di Slow Food nel mondo e in Italia. La sfida di un destino comune è quella che sappiamo di avere di fronte, una sfida che ha la sua premessa fondamentale nell'impegno a battersi per un cibo buono, pulito e giusto per tutti, come recita il motto che ci identifica a partire dal nostro Congresso internazionale di Chengdu nel 2017, e nello scegliere la rete di comunità come modello di sviluppo. È una sfida che ci richiama a un cambiamento urgente e profondo al tempo stesso, da affrontare insieme, consolidando e coltivando la rete delle attiviste e degli attivisti di Slow Food in Italia".

   "Proprio partendo da una visione d'insieme globale e comunitaria - si legge nella nota di Slow Food -, Slow Food vuole affrontare le sfide future, per rispondere al profondo cambiamento già necessario da tempo che questa sindemia ha accelerato. La crisi con cui facciamo i conti oggi è sanitaria, economica, sociale, climatica, alimentare, culturale... Una crisi di umanità. A cui si deve rispondere con un cambiamento non fatto di proclami".
Cambiare rotta "non è affatto banale, perché sui paradigmi della crescita infinita e dell’uomo signore del pianeta si è retta sin qui la modernità - prosegue la nota citando il documento congressuale 'La sfida per un destinoi comune' -. Perché, in assenza dell’etica, la crescita continuerà a giustificare sé stessa distruggendo le condizioni necessarie alla vita. Quello che la modernità non vede è che l’entropia ci costringerà sempre più a riconsiderare i nostri stili di vita e ad adottare comportamenti compatibili con l’equilibrio sociale ed ecologico".
La risposta a questa condizione "passa sempre più per una dimensione collettiva, dall’avere una visione sovranazionale e attenta ai territori. La centralità del cibo, che è propria di Slow Food, è fondamentale per una visione globale e trasversale, che tocca molti ambiti della nostra vita".
   

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