Undici cittadini stranieri residenti a Genova hanno presentato tramite l'Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) e gli Avvocati di strada un ricorso civile per contestare la graduatoria provvisoria recentemente approvata dal Comune di Genova per l'accesso alle case popolari. Dalla graduatoria sono stati infatti esclusi numerosi cittadini stranieri per mancata produzione di documentazione attestante l'assenza di proprietà immobiliari nel Paese di origine.
Inoltre, spiegano in una nota i giuristi dell'Asgi Elena Fiorini e Alberto Guariso, che hanno depositato il ricorso insieme a Emilio Robotti dell'associazione Avvocati di strada, nella maggioranza dei casi "i documenti richiesti agli stranieri sono impossibili da reperire a causa della assenza di un sistema catastale nel Paese di provenienza".
Tra gli esclusi, tutti con carta di soggiorno a tempo indeterminato, c'è anche chi ha appena acquistato la cittadinanza italiana e chi ha lo status di rifugiato. "La questione è già stata esaminata da molti tribunali italiani che hanno tutti accolto la tesi dei cittadini stranieri - spiega l'avvocato Fiorini - e lo scorso anno anche la Corte Costituzionale ha sancito l'incostituzionalità di una norma simile contenuta in una legge della Regione Abruzzo".
Per gli avvocati "la Regione Liguria e il Comune di Genova avrebbero potuto e dovuto prendere atto di queste pronunce e modificare il bando e il regolamento, come Asgi aveva chiesto preventivamente con una lettera, rimasta senza risposta". Se i giudici accoglieranno le tesi dei ricorrenti la procedura di assegnazione degli alloggi sarà da rifare.
"Dalla graduatoria risulta che siano stati giustamente esclusi diversi stranieri anche per la mancanza di un logico requisito, ossia di non possedere diritti di proprietà o altri diritti reali di godimento su beni immobili adeguati alle esigenze del nucleo familiare ubicati all'estero, e quindi della documentazione che attesti che tutti i componenti del nucleo familiare richiedente non posseggono alloggi adeguati nel Paese di provenienza". Lo ha dichiarato il consigliere regionale e commissario provinciale della Lega di Genova Alessio Piana commentando la notizia del ricorso. "Requisito e documentazione - aggiunge Piana - che, peraltro, sono in sostanza previsti dal regolamento regionale ligure. Tuttavia, la giurisprudenza appare contraddittoria. Se da un lato una sentenza del Tar della Lombardia ha ribadito l'onere per il richiedente straniero di dimostrare di non avere proprietà nel proprio Paese di origine, dall'altro lato i giudici di alcuni Tribunali civili hanno ritenuto discriminatoria la richiesta della documentazione comprovante tale requisito. A prescindere dall'ennesimo corto circuito della giustizia italiana, è inaccettabile dare una casa popolare a chi magari ha già una proprietà al suo Paese penalizzando, anzi discriminando, stavolta sì, le famiglie italiane o straniere che non posseggono un alloggio e ora più che mai sono in gravi difficoltà economiche. Si tratta di applicare le norme vigenti per garantire un principio di equità sociale".