(ANSA) - GENOVA, 13 NOV - Come sarà il mondo fra trent'anni,
il tempo di una generazione, nel 2051? E' possibile concepire il
futuro che attende l'Italia e le altre maggiori potenze tra
aspettative e ambizioni? E' questo il terreno di indagine scelto
dal Festival di Limes, la cui ottava edizione si svolgerà a
Palazzo Ducale di Genova dal 19 al 21 novembre.
Analisti e protagonisti della scena geopolitica, scienziati e
filosofi si daranno appuntamento all'ormai tradizionale
manifestazione organizzata dalla rivista italiana di
geopolitica, per provare a immaginare e progettare i prossimi
anni a partire da tradizioni, idee, punti di vista
caratteristici delle nazioni e delle comunità coinvolte.
Due gli eventi che apriranno il Festival: l'incontro della
redazione di Limes con gli studenti di alcune scuole superiori e
l'inaugurazione della mostra "Le forme del futuro", a cura di
Laura Canali, cartografa di Limes, il cui percorso documenta
attraverso le carte quanto le radici dell'assetto geopolitico
del mondo futuro affondino nel passato lontano.
Tra i relatori attesi a Genova, anche Roberto Cingolani,
ministro della Transizione Ecologica, che il 20 novembre
parteciperà all'incontro "Orizzonte 2051: tra filosofia, scienza
e tecnologia", nel quale si discuterà di come gli orizzonti
scientifici e tecnologici che si apriranno nei prossimi decenni
influiranno sugli assetti geopolitici, ambientali, demografici
ed economici del pianeta.
Nella stessa giornata anche "Predire nei sistemi complessi", la
Lectio magistralis di Giorgio Parisi, fisico e accademico,
premio Nobel per la fisica 2021, introdotta da Lucio Caracciolo,
direttore di Limes. Il Festival si concluderà domenica 21
provando a tracciare un profilo dell'Italia nel 2051. (ANSA).
Festival di Limes, immaginare il mondo tra 30 anni
19-21/11 al Ducale Genova, con ministro Cingolani e Nobel Parisi