(ANSA) - GENOVA, 04 GEN - Oltre la fabbrica, oltre l'impegno
politico, oltre il sindacato Guido Rossa, il sindacalista ucciso
il 24 gennaio 1979 a Genova dalle Brigate Rosse, era un
fotografo. Un fotografo attento, intimo, paziente.
Curata da Gabriele D'Autilia e da Sergio Luzzatto e grazie al
contributo di Sabina Rossa che ha concesso il materiale
dell'archivio fotografico del padre, questa esposizione presenta
circa 70 fotografie, suddivise in due capitoli che guidano il
visitatore in un percorso ragionato attraverso la produzione di
Guido Rossa fotografo.
Rossa riservò alcuni momenti della sua vita alla pratica
fotografica. Una pratica che gli permise di registrare pezzi di
mondo con i quali cercò un silenzioso contatto di tipo
affettivo. Sviluppò Il suo interesse per la fotografia a partire
dall'esperienza himalayana del 1963 (era in Nepal per misurarsi
con i 7 mila metri del Langtang Lirung, la catena di montagne
più alte del mondo) che si tradusse nella documentazione della
spedizione del Cai e in una sorta di reportage su India e Nepal.
Le fotografie della seconda sezione, in larga parte scattate a
cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, sono ordinate seguendo
quelli che furono i soggetti di predilezione di Rossa: i
dettagli della natura e gli oggetti del lavoro, la presenza del
mare vicino alla montagna, panorami e scorci di Genova e, in
generale, lo spettacolo della luce nella sua terra d'adozione.
Come pure alcuni momenti di impegno politico e sindacale. La
montagna e la fotografia, pur estranee al rumore assordante di
quella Storia che venne scritta in quegli anni, valgono così da
completamento della vita aprendo la strada verso una dimensione
del sé più compiuta che si può trovare ad altezze vertiginose o
'anche in una piccola cosa'. (ANSA).
Al Ducale di Genova in mostra le foto di Guido Rossa
'Anche una piccola cosa', la sensibilità dell'uomo ucciso da Br