(ANSA) - GENOVA, 11 GEN - I Consigli comunali di Riomaggiore
e di Vernazza chiedono a Regione Liguria per veder concluso
l'iter per il riconoscimento dei vigneti storici ed eroici, come
previsto dalla legge 238/2016. "Il recupero delle terre incolte
- si legge nella nota - è una tematica di vitale importanza per
le Cinque Terre, ma purtroppo ad oggi non è ancora possibile
veder riconosciuto formalmente questo valore perché manca da
troppo tempo una delibera della Giunta regionale che ne
definisca l'iter.
Questo riconoscimento sarebbe cruciale anche per ottenere un
punteggio maggiore in caso di richieste di finanziamenti o
partecipazione a bandi specifici. Non si tratta solo di un
riconoscimento formale, ma di uno strumento fondamentale per le
aziende agricole e gli appassionati". "Abbiamo chiesto al
Consiglio comunale un voto di indirizzo per spingere l'iter
amministrativo da parte di Regione Liguria - ha spiegato il
sindaco Fabrizia Pecunia -. Il decreto Interministeriale
30/6/2020 dispone che gli interessati possano presentare alle
Regioni di competenza la domanda per il riconoscimento di
vigneto eroico e storico. Ma per farlo Regione Liguria deve
prima concludere l'iter previsto da questo decreto, in modo da
poter attuare, con delibera di giunta regionale, la procedura
che permette ai singoli agricoltori di presentare domanda per
vedere riconosciuto per il proprio terreno queste due
caratteristiche molto importanti, come fatto da Regione Veneto,
per esempio. Abbiamo appoggiato e sostenuto l'iniziativa partita
da Vernazza - prosegue Pecunia - in quanto se a farsi portavoce
di questa istanza saranno in maniera sinergica tutti i Comuni e
il Parco Nazionale delle Cinque Terre, la richiesta avrà ancora
più forza, dando maggiore voce al territorio. Chiediamo a tutte
le Istituzioni interessate, alle associazioni e ai cittadini -
conclude Pecunia - di unirsi alla nostra voce per essere più
forti e coesi". (ANSA).
Riomaggiore e Vernazza, Regione chiuda iter vigneti storici
Pecunia, istituzioni e cittadini si uniscano a nostra voce