(ANSA) - LA SPEZIA, 09 MAR - Salvare le campagne delle Cinque
Terre attraverso il lavoro dei migranti. Un ettaro di
terrazzamenti sopra Riomaggiore coltivati a vite per produrre lo
Schiacchetrà del Migrante che finanzierà l'inserimento
lavorativo di nuovi soggetti fragili nell'agricoltura.
L'intervento ha permesso di riportare alla luce vecchi
filari di vigna abbandonati in zona Lavaccio, su terreni di
proprietà della diocesi e dell'azienda agricola Possa. In questi
giorni sono state piantate nuove barbatelle mentre per la prima
vendemmia si dovranno aspettare due anni. Alcuni migranti,
formati nella manutenzione dei muretti a secco, hanno già
trovato lavoro. "La percentuale di inclusione lavorativa è
altissima - dice Giovanni Pontali, coordinatore del progetto -.
Per chi viene da Paesi in cui la tradizione agricola è ancora
molto viva, è più facile legarsi a questo tipo di attività".
La loro palestra è stata la collina delle Tre Croci sopra
Manarola, dove viene installato il presepe di Mario Andreoli. E'
lì che, seguiti dalla Fondazione Manarola, i migranti hanno
imparato il mestiere. " Per loro si apre una possibilità di
futuro - spiega Don Luca Palei, direttore di Caritas -. Questi
ragazzi si dedicano a queste attività con grande trasporto, loro
coltivano la terra e la terra coltiva qualcosa nei loro cuori.
La parola integrazione si nomina spesso, qui trova
un'applicazione concreta". Tra loro Moussa, trentenne senegalese
arrivato in Italia nel 2015, assunto dall'azienda agricola
Possa. "Oggi è un paesano - dice Cristina Micheletto di Caritas
- non c'è un residente che non lo conosca e non lo inviti a
fermarsi. Da parte sua c'è la gratitudine per essere stato
accolto". La dimensione dell'appezzamento permetterà di
richiedere al Parco nazionale i permessi per l'installazione di
una monorotaia a cremagliera. (ANSA).
Vino:migranti salvano Cinque Terre coltivando vigne Schiacchetrà
Lavori su un ettaro di terrazzamenti, prima vendemmia tra 2 anni